Alcol, coltelli e sangue: la successione non è casuale. L'ennesima aggressione che solo per miracolo non è trascesa in un omicidio vero e proprio, è figlia ancora una volta delle bevute in discoteca e degli animi che si accendono per il troppo alcol anche per vere e proprie sciocchezze. Motivi decisamente banali ma che spesso si sono rivelati più che sufficienti per farci scappare il morto. Stavolta però la vittima, un ragazzo marocchino di 31 anni residente nel Lodigiano, se l'è cavata con una frattura alla clavicola sinistra e danni muscolari. Mentre il suo aggressore - un immigrato di seconda generazione 19enne, con qualche precedente alle spalle, nato a Milano ma figlio di due marocchini - è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo radiomobile guidati dal maggiore Carmine Elefante, con l'accusa di lesioni personali aggravate.
Tutto accade per strada, in pieno centro, in una delle zone d'eccellenza della movida milanese, a Brera. Sono e 5.30 di ieri in via della Moscova, ma tutto era iniziato prima, all'interno della discoteca «The Club» all'angolo tra corso Garibaldi e Largo La Foppa. È infatti nel locale che il 19enne incrocia l'altro marocchino. Non si sono mai visti prima, ma qualcosa in comune ce l'hanno: sono molto, molto ubriachi. E su di giri. Iniziano a spintonarsi, a insultarsi. I buttafuori della disco capiscono che la cosa sta degenerando, quindi accorrono per dividerli e invitarli caldamente a lasciare il locale.
Ignara spettatrice del litigio la ragazza dell'uomo più giovane, una italiana di 21 anni. Che all'inizio sembrerà al centro di una ipotetica contesa tra i due uomini, ma che in seguito le indagini dei militari dell'Arma scagioneranno da qualsiasi addebito, anche inconsapevole. Ovvero: i due di donne non hanno proprio discusso e tanto meno ci sono stati sgraditi apprezzamenti rispediti con insulti al mittente. Erano semplicemente ubriachi fradici.
Fuori dal «The Club» la lite va avanti in via della Moscova e i toni, nonostante il freddo maledetto dell'alba che dovrebbe spingere i due a correre a casa sotto le coperte, crescono d'intensità. Secondo la ricostruzione - che verrà fatta più tardi in caserma durante l'interrogatorio del 19enne solo dopo che il marocchino di Lodi è stato portato d'urgenza al Policlinico - il primo assale l'altro e lo accoltella alla spalla con violenza, quindi lo abbandona sull'asfalto e tenta di scappare insieme alla ragazza.
L'arrivo dei carabinieri (che ancora non hanno trovato il coltello utilizzato dall'aggressore) blocca la loro fuga e inchioda il 19enne alle sue evidenti responsabilità.Dopo il fermo del giovane, la mattinata di ieri porta al suo arresto che, dopo essere stato formalizzato, lo conduce in carcere a San Vittore. La vittima, stavolta, se la caverà.
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