Una giornata intensa, fitta di riunioni tecniche e vertici, ieri per permettere ai 17 inquilini dell'edificio di via Santa Sofia 8, in zona Porta Romana, di poter rientrare in casa dopo due giorni fuori e una notte trascorsa in albergo. Martedì mattina, verso le 9,30, nel sotterraneo della palazzina di 12 piani si è aperta una voragine durante i lavori di scavo della metropolitana 4. Mentre gli operai stavano lavorando al tunnel di collegamento tra il manufatto San Calogero, dedicato all'ingresso dei mezzi di soccorso sotto terra e la galleria principale della linea blu, all'altezza della fermata Santa Sofia, si sono imbattuti in una «sacca d'acqua» che ha spazzato via il materiale di riempimento sotto le cantine.
«Un imprevisto che non doveva accadere, di cui sarà necessario acclarare con molta attenzione le cause perchè non si ripeta mai più» commenta Fabio Terragni, presidente del Consorzio M4 spa. Il tema principale ora è la sicurezza dei lavoratori: questa volta è andata bene, ma il rischio che qualche operaio venisse travolto dalla «bomba» di acqua e terra c'è stato. Quella dei cittadini che passano sopra gli scavi, a dieci metri di profondità, e di chi abita nei palazzi: se sette millimetri possono sembrare poca cosa, nella pratica non è così soprattutto nel caso di edifici antichi.
Le cantine hanno ceduto, provocando il dissesto del palazzo, che ha portato fuori asse le porte degli appartamenti. Alcuni inquilini, 8 in casa al momento dell'incidente, 17 in totale, sono stati evacuati dai vigili del fuoco e dalla polizia locale. Immediatamente il consorzio ha inviato sei betoniere che hanno fatto infiltrazioni di materiale cementizio per riempire la voragine e consolidare il palazzo. Già ieri nel tardo pomeriggio era stato accertato dai tecnici e dal condominio, che il palazzo non ha riportato danni strutturali, al di là di qualche crepa e fessura. Le porte sono state rimesse in asse. Ancora presto per la stima dei danni.
Il palazzo è stato sotto stretto monitoraggio per 24 ore: non è stato rilevato alcun movimento di assestamento. Così i periti hanno effettuato le verifiche statiche e strutturali dell'edificio: la relazione tecnica è stata mandata ai vigili del fuoco e agli uffici Edifici pericolanti del Comune per la sospensione della dichiarazione di inagibilità temporanea, ultimo delicato passaggio per permettere agli inquilini di rientrare a casa.
Il problema per il consorzio dei costruttori CMM4 ora è l'individuazione della causa dell'incidente e la ripresa in totale sicurezza degli scavi: «Da rimuovere 200 metri cubi di terra, che sono stati
risucchiati dalle cantine e hanno invaso il tunnel di collegamento, ma prima sarà necessario mettere in sicurezza lo scavo, consolidando i muri di contenimento della terra attorno ai tunnel» spiega il presidente Guido Mannella.
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