Il movente: «Volevo punirlo perché lui mi infastidiva con avances continue sulle chat». L'esecutore: «Ho fatto tutto da sola». Il delitto e le sue conseguenze: «Non pensavo di fargli così male». Ribadisce le proprie responsabilità e di nuovo si assume tutte le colpe Martina Levato, la studentessa della Bocconi in carcere dal 28 dicembre dopo essere stata arrestata assieme al compagno Alexander Boettcher per l'aggressione del giovane Pietro Barbini, sfregiato al volto con l'acido.
Ai suoi legali che l'hanno incontrata a San Vittore, gli avvocati Marziano Pontin e Paola Bonelli, Martina ha chiesto quali fossero le condizioni di salute del giovane con cui aveva avuto una breve relazione ai tempi del liceo. Ha spiegato che voleva fargliela pagare per quelle che ha definito come «continue avences» fatte dal ragazzo via chat, ma che in realtà sarebbero stati solo tentativi per metterla in guardia dai rischi di una relazione con Alexander Boettcher, il sedicente broker di cui la studentessa - stando alla relazione degli psichiatri della casa circondariale - appare profondamente succube. Tuttavia, «non volevo fargli così male». Ovvero causargli la perdita quasi certa della vista da un occhio (i medici tenteranno un trapianto di cornea), oltre alle cicatrici sul volto.
Come già fatto nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto, Martina ha nuovamente tentato di scagionare Boettcher, che il 28 dicembre era stato preso dalla polizia in via Giulio Carcano mentre inseguiva il 22enne Pietro - appena colpito al volto dalla studentessa con un flacone di acido muriatico - con un martello in mano. «Ho fatto tutto da sola, Alexander non c'entra nulla», ha detto ai suoi legali. Una versione che ovviamente il broker ha confermato fin dal primo momento («Ha fatto tutto lei, io non c'entro»), salvo poi avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al giudice.
Ma quanto c'è di vero nelle parole di Martina? È possibile che stia coprendo Boettcher? Stando alla relazione dei medici di San Vittore, il rischio che la ragazza sia stata plagiata da Boettecher esiste ed è concreto. La studentessa viene infatti descritta come psichicamente fragile, con un passato recente segnato da episodi drammatici (una violenza sessuale, un tentativo di stupro, un tentato suicidio), e uno stato di «coartazione emotiva». Lei stessa ha raccontato agli psichiatri della depressione di cui era vittima per il distacco forzato, a causa delle vacanze, dal suo Alex. Degli psicofarmaci presi per sopportarne l'assenza. Legandosi a lui con disperata ostinazione. Tanto da voler «punire» l'ex fidanzatino del liceo che aveva tentato di riportarla alla realtà.
Insomma, un quadro di fragilità emotiva evidente.
E per questo i legali della ragazza chiereanno che la 23enne venga sottoposta a una perizia psichiatrica per accertare la sua capacità o meno di intendere e di volere al momento dell'aggressione. L'istanza verrà presentata domani mattina, nel processo davanti al giudice delle direttissime Lorella Trovato, che il 29 dicembre scorso aveva convalidato l'arresto di Martina e Alexander.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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