Medicina interna: il 40% ricoverato per ictus o infarto

Oltre il 40 per cento dei pazienti ricoverati in medicina interna è stato colpito da infarto e ictus. Un dato che emerge dalla survey di Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) sulla prevenzione cardiovascolare secondaria con il contributo dell'Azienda Merck Sharp&Dohme Italia. «Serve una maggior consapevolezza di tutti», ha detto il presidente Fadoi Mauro Campanini all'incontro moderato da Annalisa Manduca sulla «Prevenzione cardiovascolare secondaria nel paziente complesso ad alto rischio» ieri al Circolo della stampa e a cui hanno partecipato anche Andrea Fontanella presidente Fadoi e Giorgio Vescovo, presidente della Fondazione Fadoi. Secondo il documento, un buon controllo dei vari fattori di rischio si riscontra in meno del 50% dei pazienti, solo il 36,9% ha un adeguato controllo del peso, appena il 14,3% riceve una dieta strutturata al momento del ricovero.

«Curare per prevenire» diventa quindi fondamentale, perché il rischio di ulteriori episodi cardiovascolari maggiori è rilevante e le patologie cardiovascolari si sommano ad altre malattie rendendo più problematico l'approccio terapeutico in pazienti che solitamente vengono ricoverati in età anziana, in condizioni di emergenza clinica e con molteplici bisogni assistenziali.MBon

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