Di certo, la vita di coppia di due adolescenti italiani di etnia rom non inizia sotto i buoni auspici. Nell’abitazione della promessa sposa, infatti, per motivi ancora non chiari è improvvisamente scoppiato un litigio tra futuri parenti. La discussione, in poco tempo, si è tramutata in una violenta colluttazione tra i presenti.
Il clima era così avvelenato che la maxi rissa, infine, è terminata in una sparatoria che, fortunatamente, non ha provocato gravi ed irreparabili conseguenze per nessuno dei contendenti.
Secondo quanto ricostruito, la vicenda ha avuto inizio nella casa della futura sposa situata in viale Piemonte a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano. Qui si erano incontrati i familiari dei due giovani innamorati per discutere gli ultimi accordi per il matrimonio. Qualcosa, però, è andato storto.
Attorno alle due è scoppiato il litigio. La 14enne e la madre di 47 anni, entrambe di origini campane e con precedenti, hanno iniziato a battibeccare con i parenti del futuro marito. La contesa divampata nell’appartamento si è, poi, trasferita in strada con le due donne aggredite in via Galbiati dai parenti-avversari.
Percosse, minacce ed insulti finché il capofamiglia di 51 anni, anche lui già noto alle forze dell'ordine, è intervenuto e ha caricato le vittime sull'auto per accompagnarle all'ospedale Bassini.
Fine della storia? No, perché l’uomo, mentre correva in direzione del nosocomio, si è accorto di essere seguito da una vettura con a bordo i parenti del ragazzo. Questi ultimi lo hanno affiancato e gli hanno esploso contro 4 colpi di pistola. Solo uno è finito contro il mezzo, provocando la rottura del fanalino posteriore.
Un paio di ore dopo, gli agenti del commissariato di Cinisello sono stati contattati dal posto di polizia dell'ospedale e hanno raccolto la
denuncia delle vittime. Sono state loro a spiegare la dinamica dei fatti ed a fornire i nomi dei due aggressori. I violenti, così, sono rintracciati poco dopo e denunciati a piede libero per tentato omicidio.
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