Le multe notificate dopo i termini finiscono al vaglio della Corte dei conti e il caso si complica ulteriormente per via di un ammanco di cassa di 100mila euro.
La vicenda, ormai nota, è quella degli ufficidi via Friuli, a Milano, al collasso dopo l’invio in blocco di circa 800 mila verbali arretrati. A dare il via all'inchiesta contabile la denuncia per danno erariale, presentata dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Tatarella, alla procura regionale della Corte dei conti contro il Comune, "per inosservanza dei termini di notificazione di verbali per violazioni al codice della strada". I verbali sono arrivati infatti, dopo il termine di 90 giorni previsto. "In particolare- sottolinea Tartarella- presumibilmente a fronte dei ritardi accumulatisi, venne modificata la struttura di alcuni verbali (non di tutti, confermando che si trattava di una modifica strumentale) indicando la data di visione delle immagini come data dalla quale decorrono i termini di notifica, modificando la precedente dicitura riportata sui verbali con la seguente: il verbalizzante “xxx” in servizio presso l’Ufficio Varchi della Polizia locale di Milano in data “xxx”, data dalla quale decorrono i termini di notifica del presente verbale, ha accertato che il conducente del veicolo targato “xxx” in data “xxx” ha commesso le seguenti violazioni!".
4671058654785px;">Secondo Forza Italia, i verbali notificati oltre i 90 giorni dalla data in cui la violazione è stata commessa "risultano affetti da nullità, e quindi illegittimi gli atti ad essi conseguenti" con tutto il conseguente danno di cassa che ne è derivato e che ora è sotto la lente d'ingrandimento della Procura contabile
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