Pusher gambiano lanciato dal muretto: si schianta dopo un volo di 2 metri

Il gambiano potrebbe esser stato aggredito proprio per questioni connesse alla illecita attività che portava avanti e per la quale era stato già più volte arrestato: dopo un volo di due metri l'operazione d'urgenza alla schiena, di cui non si conosce ancora l'esito

Pusher gambiano lanciato dal muretto: si schianta dopo un volo di 2 metri

Spinto da qualcuno, precipita per oltre due metri e si schianta sulla rampa di un parcheggio sotterraneo di Milano, riportando gravi ferite.

La vittima, un pusher gambiano di 20 anni con numerosi precedenti per spaccio, è stata raggiunta dal suo aggressore, che lo ha fatto cadere dal muretto su cui si trovava seduto. Dopo un volo di due metri, l'africano è finito sulla rampa d'ingresso di un parcheggio sotterraneo sito in via de Tocqueville, nei pressi di corso Como. Sulla vicenda, verificatasi intorno alle 23 dello scorso venerdì, stanno indagando gli uomini della questura di Milano, che cercheranno ora di acquisire le immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza presenti in zona per risalire al responsabile.

Nessun indizio utile per il momento, solo alcune ipotesi legate soprattutto all'attività illegale del gambiano. Sul posto per spacciare, il 20enne potrebbe esser stato aggredito da un acquirente o da un altro pusher per questioni connesse alla zona di smercio.

Non ha ancora parlato l'africano, il cui quadro clinico si è complicato a seguito dei controlli effettuati dai medici del Fatebenefratelli che lo hanno assistito. Le sue condizioni, in effetti, non erano parse fin da subito particolarmente gravi ai soccorritori del 118, coi quali il 20enne aveva comunicato fin dal momento dell'arrivo dell'ambulanza.

Al pronto soccorso è stata invece rilevata un'emorragia interna, causata dal forte impatto col terreno dopo la caduta, che ha costretto ad un'operazione d'urgenza di cui ancora non si conosce l'esito.

Operato alla schiena, lo straniero potrebbe aver riportato lesioni permanenti in grado di compromettere la mobilità delle gambe, situazione che andrà vagliata nei prossimi giorni.

Fondamentale per risalire al colpevole sarà la sua testimonianza, nel caso in cui, ovviamente, l'extracomunitario conosca l'aggressore o sia in grado di fornire indicazioni utili all'investigazione.

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