Anche in questi tempi di restrizioni da Coronavirus le lotte per il territorio tra bande di stranieri vanno avanti, e la dimostrazione arriva direttamente dal quartiere di Quarto Oggiaro a Milano, dove un residente ha ripreso la contesa tra due nutriti gruppi di giovani armati.
Qualcuno dei partecipanti, tuttavia, deve avere delle preoccupazioni in più degli altri contendenti circa un eventuale pericolo di contagio, tanto che, insieme alle armi che saltano fuori ad un certo punto, tra cui catene, coltelli e bastoni, spuntano anche delle mascherine. Una nuova frontiera della lotta per il predominio o un nuovo modo di regolare i conti tra gang rivali in questi momenti di emergenza.
Come riferito dalla pagina del Comitatodi Quartiere di Quarto Oggiaro, l'episodio si è verificato durante il pomeriggio di ieri, domenica 15 marzo, all'interno del Parco 600. Sono all'incirca le ore 15:30, quando inizia a scatenarsi un vero e proprio putiferio, che nasce dal nulla e da una situazione in apparenza tranquilla, come riferisce il testimone che riprende tutto dal proprio appartamento.
"Ore 15.00 dal mio terrazzo vedo nel Parco dei 600 un gruppo di 8 persone. Non hanno mascherine. Si passano delle sigarette, presumo hashish. Credo che parlino arabo. Sono indeciso se chiamare la polizia per il solo fatto che hanno disatteso la domiciliazione. Rinuncio.", racconta il testimone, il quale poi viene nuovamente attirato all'esterno dalle grida e dal frastuono che si solleva dopo mezzora circa dall'area verde.
Il gruppetto è già decisamente più numeroso, circa una ventina gli stranieri in totale, ed inizia a comparire anche qualche partecipante al raduno improvvisato con mascherina in dotazione. I rivali si fronteggiano con bastoni e catene, la situazione si fa più tesa e partono i primi colpi, accompagnati dagli insulti gridati in loro direzione da alcuni residenti costretti ad assistere dai balconi di casa a quell'ennesima scena di degrado, nonostante le limitazioni imposte ed il pericolo di allargare ulteriormente il contagio. "Piantatela, teste di c***o", urla qualcuno, mentre spunta anche la lama di un coltello.
"Molti sono armati di bastone ed uno di loro sembra impugnare un coltello. Alcuni si picchiano. Qualcuno fomenta, qualcun altro cerca di dividere, molti stanno a guardare. In tanti urlano dai balconi di smetterla", racconta ancora il testimone della vicenda. Una rissa che si conclude qualche minuto più avanti, quando gli extracomunitari si disperdono al suono delle sirene delle auto della questura di Milano.
"Speriamo che nessuno di loro abbia bisogno
di sovraccaricare il già oberato pronto soccorso dell’Ospedale Sacco (Milano)", si augura l'uomo, "Altrimenti, almeno in questo caso, ‘la selezione' dovremmo chiederla noi", conclude.
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