Hanno provato a sfondare con un carrello il portone di ingresso della caserma dei carabinieri del comando tenenza di Paderno Dugnano (Milano) per accedere all'interno dei locali e trovare un alloggio poi, quando i militari hanno tentato di farli ragionare, li hanno ricoperti di insulti e sputi e quindi aggrediti, ottenendo infine quanto progettato anche se dietro le sbarre di una cella di sicurezza.
Il singolare episodio, stando a quanto riferito dalla stampa locale che ha riportato alcuni dettagli della notizia, si è verificato durante il pieno pomeriggio dello scorso sabato 21 marzo, quando i militari presenti in caserma in quegli attimi concitati sono stati messi in allarme dai forti rumori provenienti dall'esterno in corrispondenza della zona dell'ingresso. Utilizzando a mo' di ariete un carrello di metallo, infatti, due individui già noti da tempo alle locali forze dell'ordine stavano cercando di abbattere la porta di ingresso nel tentativo di aprirsi un varco ed accedere ai locali per prenderne possesso ed ottenere così un alloggio dove poter vivere.
In tempi di Coronavirus e con l'obbligo per tutti di rimanere a casa la motivazione del gesto espressa agli uomini dell'Arma attoniti dai due italiani, un uomo ed una donna di 45 anni, è stata semplice e diretta. "Non avevamo alcun altro posto dove stare", hanno detto ai carabinieri, che provavano in ogni modo a farli ragionare spiegando che non era certo l'assalto ad una caserma la soluzione al loro problema, senza tuttavia riuscirci. Dinanzi alle forti rimostranze dei due, pertanto, i militari del comando di Paderno Dugnano si sono visti costretti ad intimar loro di allontanarsi, ma questo non ha fatto altro che scatenare una reazione ancora più violenta dei pregiudicati.
Dapprima sono arrivati gli insulti, le pesanti intimidazioni e gli sputi in risposta alle esortazioni, infine anche l'aggressione fisica vera e propria. Particolarmente esagitato tra i due l'uomo, che si è scagliato contro i carabinieri, sferrando dei forti calci in loro direzione prima di essere definitivamente bloccato insieme alla compagna.
Alla fine in caserma i due 45enni ci sono rimasti, inizialmente per svolgere le consuete pratiche di identificazione ed incriminazione, poi per essere rinchiusi all'interno delle celle di sicurezza dove attendere lo svolgimento del giudizio direttissimo, previsto nei prossimi giorni presso il tribunale di Milano. L'accusa da cui dovranno difendersi è quella di resistenza, violenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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