Circa 500mila euro in gioielli, cinque chilogrammi di oro, 40mila euro in contanti, 8.500 sterline e centinaia di dollari, 57 orologi dei più celebri marchi, diverse penne preziose e accendini in oro, e persino 1.700 paia di occhiali Safilo e scarpe griffate. È il "tesoro" recuperato dagli investigatori nelle abitazioni di quattro ricettatori dove era stipato anche parte del bottino razziato l’estate scorsa in ben 21 appartamenti della "Milano bene".
Furti compiuti da due diverse bande di professionisti, una composta quasi interamente da cittadini bosniaci (tra cui anche nomadi) e un’altra quasi tutta da cittadini di origine cilena. Furti compiuti in pochi minuti da batterie di tre-quattro giovani, perfettamente organizzati e capaci di arrampicarsi come acrobati fino ai piani alti dei palazzi così come di aprire una porta blindata e di mettere fuori uso un allarme.
A mettere i poliziotti sulle tracce dei ladri e quindi a individuare i canali in cui finiva la refurtiva, è stata l’impronta di una pregiudicata bosniaca rinvenuta in una casa svaligiata.La merce razziata in pochi minuti nelle abitazioni di lusso dalle due diverse bande veniva nascosta in una valigia e portata direttamente ai ricettatori che la valutavano e la acquistavano in contanti.
E secondo quanto riferito dalla polizia, i quattro perquisiti e indagati all’alba di ieri mattina tra le provincie di Milano e Novara sono dei professionisti nel loro campo. Due sono italiani, si tratta del 47enne Gilberto L., nella cui abitazione di viale Certosa a Milano gli agenti hanno scoperto anche i 1.700 paia di occhiali (su cui ora sono in corso accertamenti), e borse e scarpe griffate, e dell’unico incensurato: il 69enne Giannino N., ufficialmente disoccupato e nullatenente residente a Bellinzago Novarese, trovato in possesso, tra l’altro di ben cinque chilogrammi d’oro. Gli altri due indagati nell’inchiesta coordinata dal Pm Maria Teresa Latella, sono un 59enne di origine cinese titolare di un laboratorio di orologi a Baranzate (Milano) e di una 44enne serba residente a Garbagnate (Milano) con il marito (detenuto da cinque mesi con l’accusa di associazione a delinquere per falsificazione di documenti) a cui è stato tra l’altro sequestrato un anello che da una prima perizia avrebbe un valore intorno agli 80mila euro: era in uno dei tre portagioie scoperti nel suo camino. Nel corso delle perquisizioni gli agenti hanno rinvenuto anche centinaia di scatole nuove di orologi dei marchi più famosi probabilmente utilizzate per contenere e rivendere gli orologi rubati.
Le immagini di tutta la refurtiva recuperata saranno pubblicate sul
sito della polizia in modo che possa essere riconosciuta e riottenuta dai legittimi proprietari, gli investigatori del Commissariato Centro proseguono per identificare tutti i componenti delle due bande di ladri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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