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Imane Fadil "avvelenata", la procura: "Non è esclusa morte naturale"

La conferenza stampa del procuratore Greco sulla morte di Imane Fadil: "Trovati valori molto superiori di cromo e molibdeno"

Imane Fadil "avvelenata", la procura: "Non è esclusa morte naturale"

Il procuratore Greco ha tenuto una conferenza stampa sulla morte di Imane Fadil, una delle testimoni del processo Ruby.

Secondo il procuratore, negli esami fatti su Imane Fadil sono stati riscontrati anche "valori molto superiori di cromo e molibdeno". Bassi e "non significativi", invece, i valori di cobalto. "Gli esami - ha spiegato - sono stati fatti in parte sul sangue che è stato lavato due volte nel corso della degenza e sulle urine". La presenza di antimonio nel sangue 'lavato' ha dato un riscontro di 3 mentre il range è da 0,02 a 0,22 e il cadmio urinario di 7 a fronte di una 'forchetta' di normalità tra 0,1 e 0,9. Anche il cromo è presente in maniera massiccia. "Non so cosa vogliano dire questi dati, ma non è vero, come riportato da alcuni media, che le tracce di questi metalli sono basse", ha precisato Greco. Il procuratore, però, non esclude anche "la causa naturale" per la morte di Fadil, anche se "tutti gli accertamenti svolti all'Humanitas non hanno riscontrato patologie". Di certo, per avere una certezza sulle cause della morte, però, bisognerà attendere "l'esito degli esami autoptici" previsti tra giovedì e venerdì prossimi.

Il procuratore Greco ha poi aggiunto: "Cè l'opzione di un avvelenamento, ma nessuno si sente di escludere una possibile causa naturale della morte. Quello che emerge è che all'Humanitas hanno tentato tutto il possibile, c'è anche l'ipotesi di una malattia rara che non è stata trovata". La priorità adesso è "capire la causa della morte". La procura invita quindi a evitare "suggestive congetture". Anche sulle sostanze radioattive, come era emerso in un primo momento. "Dopo la morte ci sono stati dei controlli in ospedale con il contatore Geiger (che misura le radiazioni di tipo ionizzante, ndr) che ha dato esito negativo, ma forse su questo si è creata una leggenda", ha spiegato Greco.

Sul decesso dell'ex modella è stato aperto un fascicolo di indagine. Oggi i pm di Milano hanno sentito come persona informata dei fatti il direttore sanitario dell'Humanitas, la clinica dove la 34enne di origine marocchina è morta. L'audizione è in corso nell'ufficio del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che coordina le indagini per omicidio volontario.

Sul caso si è espresso oggi anche il ministro Matteo Salvini: "C'è un'inchiesta in corso - ha detto il leghista - Non mi permetto di sostituirmi agli inquirenti e ai magistrati e aspetto che mi dicano qualcosa di certo. Non mi accontento di alcune ipotesi giornalistiche.

Se ci fosse qualcosa di certo, ovviamente al Viminale ne trarremo le conseguenze".

Sulla morte di Fadil restano comunque molti i conti che non tornano. La procura ha disposto il divieto di avvicinamento al cadavere. E resta un giallo: la procura, infatti, era stata informata del ricovero dell'ex modella, ma non l'ha sentita.

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