La mozione contro Area B che mette in imbarazzo il Pd

Il centrodestra in Città metropolitana chiede lo stop. E Milano cerca mediazioni con i sindaci dem "ribelli"

La mozione contro Area B che mette in imbarazzo il Pd

«Quando la sinistra è in difficoltà propone tavoli ma non annulla dei provvedimenti folli. Noi invece vogliamo che intanto si sospendano i divieti, poi ci sediamo al tavolo a discutere». Il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano parteciperà questa mattina al Consiglio metropolitano dove Beppe Sala (finalmente) dovrà ascoltare le proteste dei rappresentanti eletti negli altri Comuni della ex Provincia su divieti scattati dal primo ottobre in Area B e C. La Lega aveva chiesto di discutere un ordine del giorno urgente a fine settembre, poco prima del via, per chiedere di sospendere le misure «fino al perdurare della congiuntura economica sfavorevole» ma Sala in aula si era assunto la responsabilità di non mettere il testo in discussione. Oggi sia Lega che Fi con una mozione torneranno alla carica e da allora hanno alzato la voce anche sindaci Pd dell'hinterland, in particolare Rino Pruiti che ha annunciato una manifestazione di protesta aperta ai colleghi di tutti i partiti sabato 5 novembre alle 15 alla rotonda cavalcavia Giordani. E da Palazzo Marino sono partite chiamate e piani b ai sindaci di centrosinistra per evitare voti «ribelli» in aula contro Sala. Oggi dovrebbe arrivare un emendamento in Consiglio che elimina l'ipotesi di sospendere i divieti ma apre a modifiche per correggere situazioni critiche».

Il capogruppo della Lega in Città metropolitana, Samuele Piscina, avverte che «la nostra mozione sullo stop rimane. Se cercheranno una sintesi, cercheremo di capire se da parte del Pd ci sono proposte di modifica concrete, se gioca troppo al ribasso andremo avanti per la nostra strada». E i sindaci dem dovranno assumersi le responsabilità di approvare ancora una volta la linea di Sala. «Sala ha i paraocchi, da giovedì - riferisce Piscina - stiamo raccogliendo firme e tantissimi cittadini si sono messi in fila. Come centrodestra vogliamo organizzare una manifestazione in piazza. I divieti danneggiano cittadini e imprese». Anche il sindaco di Sesto comprende che i colleghi Pd siano «tra l'incudine e il martello, sono in imbarazzo ma c'è un forte malumore nei confronti di Sala, che è anche il sindaco della Città metropolitana, per l'abuso di potere che ha esercitato. I Comuni di confine che hanno fermate della metropolitana come Sesto o San Donato sono diventati parcheggi per i pendolari, e da giorni con le caldaie ancora spente abbiamo sempre i livelli del Pm10 oltre i limiti. Sala doveva condividere le misure almeno con i sindaci della prima cintura, per noi non era il momento di introdurre la stretta in Area B, e chiediamo di rinviare almeno di un anno e stabilire un metodo. Vogliamo dare agevolazioni su parcheggi di interscambio o mezzi pubblici? Ma non può essere una decisione unilaterale di Sala».

Sulla stessa linea il sindaco del centrodestra di Cormano Luigi Magistro: «Bene che nei giorni anche colleghi del Pd si siano fatti finalmente sentire perché questo tema non deve essere ideologico, ma va condiviso con tutta l'area metropolitana. Sala doveva coinvolgere almeno i Comuni di prima fascia che conoscono il territorio e le criticità.

Un esempio? Chi arriva con diesel Euro 5 da Cormano non può più raggiungere il parcheggio e il pronto soccorso dell'ospedale di Niguarda, è assurdo, bastava che la telecamera di Area B fosse collocata 400 metri più avanti. Di situazioni come queste ce ne sono tante».

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