Il murales di Spazioarte, così si riqualifica un quartiere

A Sesto San Giovanni l’opera d’arte che parla di inclusione: una famiglia nello spazio futurista

Il murales di Spazioarte, così si riqualifica un quartiere

Continua nel Comune di Sesto San Giovanni il progetto di riqualificazione degli spazi urbani con un nuovo murales, la cittadina ha da sempre incentivato interventi di Street Art, un’arte forte, capace di trasmettere messaggi culturali e sociali di grande intensità, opere a cielo aperto facilmente fruibili da chiunque.

Campari, storico marchio di Sesto, ha festeggiato i suoi 110 anni, le 11 decadi, a partire dal 1904, invitando 11 street artist (Boris Veliz, Geometric Bang, Imen, Ivan, Nais, Neve, Orticanoodles, Pao, Seacreative, Tawa, TvBoy), tra i 22 e i 35 anni, per interpretare 11 artisti dell’arte del Novecento cari alla Campari; da Depero e il Futurismo a Marcello Dudovich, Bruno Munari, Ugo Nespolo, alla Pop art, all’Iperrealismo. Il risultato è stato un murales alto 4 metri e lungo 110 metri sul muro di cinta del giardino storico di villa Campari, un racconto che ripercorre la storia dell’arte del Novecento, dagli anni ‘20 ad arrivare all’inizio del nuovo secolo.

Campari Group, rappresentata da Aldo Davoli, ha anche sponsorizzato, insieme a Global Public Affairs & Sustainability Senior Director (Direttore del dipartimento Sostenibilità), il murales realizzato sulle pareti esterne del centro civico multifunzionale Spazioarte, che ospita già da diverso tempo Punto Zero, un presidio sociale e culturale dedicato ai giovani. Il progetto artistico è stato curato dall’associazione Smarting Aps, Art directors Giuseppe Ivicoli, Beppe Treccia e Giulia Villa, in collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni.

Il sindaco Roberto Di Stefano ha così commentato: “Ringrazio Campari Group, Beppe Treccia, gli artisti EricsOne e Alessandro Etsom per aver contribuito a realizzare questo bellissimo murales. Un grazie ai ragazzi di Punto Zero e le mediatrici culturali Delel e Ibitssem per l’attività che svolgono quotidianamente a sostegno dell’inclusione sociale. Questa opera è un altro importante segnale del valore che stiamo dando alla nostra Città, anche attraverso forme d’arte moderna”.

La realizzazione del murales è stata affidata agli artisti EricsOne (Maurizio Ricucci) e Alessandro Etsom (Alessandro Conti), il tema quello dell’inclusione, molto sentito dalla città di Sesto che ha sempre accolto e integrato immigrati di tutte le nazionalità. Le pareti bianche di Spazioarte sono diventate una grande tela sulla quale dipingere con colori vivaci, fuxia, blu, azzurro, bianco, arancio, con un linguaggio figurativo e insieme astratto-geometrico che ricorda il futurismo di Fortunato Depero con le sue creazioni per la pubblicità della Campari.

Il racconto avvolge tutta la struttura, all’ingresso è rappresentata una famiglia multietnica: padre, madre, nonno e figlia. La bambina, con la sua crescita è la protagonista, è rappresentata con gli amici al parco, nello sport con i compagni di squadra, nell’ultima scena, già ragazzina, che assiste a un concerto al Carroponte insieme ad un’amica. L’inclusione quindi attraverso il suo percorso, felice nel contesto in cui vive, i suoi sorrisi e quelli dell’intera famiglia a testimoniare l’accoglienza della cittadina.

Alessandro Conti (a firma Etsom dal 2015) è nato a Bergamo nel 1994, fin dagli studi come Maestro d’Arte si appassiona al disegno e si forma sulle tecniche artistiche anche quelle più innovative. L’utilizzo dello spray lo porta a progettare opere murali dal forte impatto comunicativo, in collaborazione con enti pubblici e privati, per un’arte pubblica in grado di descrivere realtà e problematiche del contemporaneo.

Nel murales di Sesto, sua è la parte figurativa del racconto, mentre quella più astratta è di Maurizio Ricucci (EricsOne) nato a Milano nel 1983, da sempre appassionato di illustrazione e di grafica.

Da quando nel 1997 ha conosciuto l’arte del writing ha iniziato a lavorare ed esprimersi anche con opere murali e a credere nella più attuale comunicazione della Street Art, tanto da convincere molti brand a sceglierla per la loro divulgazione.

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