"Non abbiamo più soldi" Uccide madre e nonna e dopo 2 ore si ammazza

Il giovane, 28 anni, spiega tutto in una lettera Era tranquillo ma da un po' «sentiva le voci»

"Non abbiamo più soldi" Uccide madre e nonna e dopo 2 ore si ammazza

Dietro quel sorriso pronto, coronato dai baffi curiosi e dalla vistosa stempiatura, da un pezzo si agitavano pensieri fragilissimi minati dalla mancanza di punti fermi e illusioni per il futuro probabilmente già ridottisi all'osso dieci anni fa, con la morte del padre, un fatto che lo aveva costretto a chiedere l'aiuto dei servizi sociali per farsi curare per una brutta depressione. Alessandro Turati, 28 anni, disoccupato residente a Paina di Giussano, in Brianza, era sempre stato un ragazzo delicato, gentile, di compagnia, ma a anche taciturno e vagamente triste, riconoscibilissimo per quell'aria un po' retrò da intellettuale mancato (era colto ma si rammaricava non poco di aver lasciato, dopo il liceo, l'ateneo della Bicocca dove aveva sostenuto solo qualche esame alla facoltà di giurisprudenza senza poter coronare il sogno di fare l'avvocato specializzato in criminologia), i capelli scuri e mossi lasciati lunghi sulle spalle, gli occhialini con le lenti ovali e la montatura metallica. Nella notte tra martedì e mercoledì, nel suo appartamento di via Ada Negri, il ragazzo ha ucciso mamma e nonna accoltellandole nel sonno, quindi se ne è rimasto per qualche ora solo in casa con i cadaveri delle due donne e, prima di togliersi la vita, in mattinata, con lo stesso coltello usato per il duplice omicidio (ma sul posto ne sono stati ritrovati ben due sporchi di sangue) «il Baffo», così soprannominato in paese, ha scritto una lettera fiume parlando di ristrettezze economiche e soldi ormai finiti. Un documento che ora i carabinieri della compagnia di Seregno insieme al pm di Monza Michela Versini, stanno cercando di decifrare e che in parte potrebbe spiegare un gesto tanto definitivo e drammatico.

A scoprire i cadaveri, che adesso verranno sottoposti all'autopsia, è stata la sorella minore di Alessandro mercoledì in tarda serata. La giovane, hostess di linea, ha telefonato al fratello dall'aeroporto della Malpensa e quando lui non ha risposto, ha avuto subito il presentimento che fosse accaduto qualcosa di negativo, ma di sicuro non così terribile. Sembra infatti che il 28enne negli ultimi tempi fosse diventato un po' più sfuggente del solito, meno sereno al punto che la madre Marina Cesana, di 58 anni, e la nonna Paola Parravicini, di 88, da tutti descritte come «persone esemplari», erano preoccupate per lui. «Sente le voci» pare avesse confidato la mamma a un'amica, ma questo particolare non trova ancora una conferma ufficiale. Il gesto di Alessandro Turati ha lasciato senza parole e nella disperazione quanti credevano di conoscerlo o, semplicemente, ora sono consci di non averne compreso fino in fondo la disperazione. A Paina sono tutti sconvolti, e addirittura sgomenti restano coloro che quel ragazzo lo avevano frequentato al bar, illudendosi forse di essere entrati in confidenza con lui, di averlo compreso.

A parte i rilievi dei carabinieri, che serviranno alla ricostruzione dell'esatta dinamica dei fatti, il caso è chiuso. Rimane la sorella, che ha perso in un colpo solo e in maniera tanto drammatica e fulminea tutta la famiglia.

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