Nuovi attori nel segno di Amleto per i 40 anni del Franco Parenti

Tredici variazioni sul tema. Amleto al centro, come icona universale della letteratura teatrale occidentale. Amleto con il suo intramontabile quesito. Tredici riscritture della storia immortale del principe di Danimarca, riletta - da altrettante compagnie della nuova scena italiana under 40. Dentro, fuori, sotto, sopra, intorno... 13 «frammenti» di Amleto con Tfaddal Festival (fino a sabato prossimo) il progetto del Teatro Franco Parenti per festeggiare insieme i 40 anni del teatro, quando il 13 gennaio 1973 la sala cominciava la sua avventura proprio con il personaggio shakespeariano, nella messa in scena dell'«Ambleto» iconoclasta di Giovanni Testori. Un festival fuori formato, volutamente anomalo (gli spettacoli hanno una durata tra i 20'e 30'; incontri con le compagnie aperti al pubblico), che ha usato la celebre tragedia come detonatore creativo, rilettura sulle proprie radici e orizzonte di senso, e ha chiesto a una manciata di giovani compagnie (selezionate tra le eccellenze italiane da Claudia Cannella, Sara Chiappori e Natalia Di Iorio) di cimentarsi con il testo 'sacro', lasciando loro la libertà di sabotarlo, sovvertirlo, manipolarlo e di re-inventare la storia del principe danese. Il risultato è stato un caleidoscopico viaggio nella geografia italiana lungo le traiettorie del teatro di parola, della danza e della performance, che ha (ri)disegnato linguaggi e codici espressivi restituendoci una nuova mappa dell'universo del personaggio shakespeariano. Un Amleto scomposto, frantumato, indagato nei dettagli come da «XX, XY primo studio della tragedia di Amleto» della compagnia Opera che, attraverso una performance coreografica fortemente visiva, si confronta con il testo a partire da un dettaglio anatomico; oppure colto nella sua ignara infanzia come in primo studio per «Be Legendi! - Hamlet» (il 17 alle ore 20.45; il 18 alle ore 20.45), percorso di ricerca del progetto Daimon che indaga sulla vocazione, del teatro Sotterraneo di Firenze, che nella classica tradizione del teatro di parola rilegge l'infanzia del protagonista portando in scena attori bambini. Il principe danese è ancora giovanissimo in «Pre - Amleto» di Cruciani - Santerani, durante il quale si confronta con un padre che sarà tradito e una madre avida di potere (il 17 alle ore 22, il 18 alle ore 20); o ancora dopo la tragedia come nella messa in scena di «Cherchez la femme» (il 14 alle ore 22, il 15 alle 20). il primo studio di teatro danza del gruppo ravennate Nanou, in cui il dramma non trova svolgimento, ma viene solo evocato. Un Amleto ironico e irriverente è invece quello di «A lato di Amleto» (il 14 alle ore 20, il 15 alle 22) della coreografa Ambra Senatore che con la semplicità del gioco rimanda alle infinite risposte del quesito iniziale. Il testo diviene ludico con «Indagine su uno spettro al di sopra di ogni sospetto» (il 15 alle 20.

45, il 16 alle 22) della compagnia Musella-Mazzarelli, studio in cui il dubbio amletico ossessivamente avvita il protagonista in una vertigine di inquietudine, o come in «Chiedetemi tutto ma non Amleto» (il 16 alle ore 20.30, il 17 alle 22. 30), della compagnia pugliese Berardi Casolari.

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