Ma il nuovo mix di virus colpirà un milanese su 6

La febbre arriva da Hong Kong e California E tanti (più della media) si curano da soli

Ma il nuovo mix di virus colpirà un milanese su 6

Anche se l'autunno è stato dolce, oltre le aspettative, le temperature si sono abbassate negli ultimi giorni. E si stima che almeno 6-7 milioni di italiani saranno colpiti dal virus dell'influenza. Rispetto allo scorso inverno, si prevedono almeno 2 milioni di malati in più, facendo crescere la preoccupazione.

Fabrizio Pregliasco, virologo del dipartimento Scienze biomediche per la salute dell'università degli Studi di Milano e responsabile scientifico di Osservatorioinfluenza.it, in occasione dell'isolamento del primo virus influenzale tipo A/H3, avvenuto in agosto su un bambino di 3 anni e 5 mesi proveniente dalla Libia, spiega: «Sapere in anticipo che virus circoli ci permette di confermare, come in questo caso, la validità della scelta degli stipiti vaccinali e quindi l'efficacia della campagna vaccinale che comunque non va anticipata». Non occorre, infatti, fare allarmismi, visto che stiamo parlando della classica influenza che si manifesta con raffreddore, tosse, male alla gola, brividi, febbre e dolori muscolari, ma neanche abbassare la guardia.

Nella sola Lombardia si stima che saranno 600mila, dei quali un terzo solo a Milano, ad essere colpiti dai virus influenzali. «Quest'anno - prosegue Pregliasco avremo due nuovi virus: il virus A/California7//2009, impropriamente detto della Suina e l'A/Hong Kong/480/2014, senza contare le diverse varianti». L'influenza non arriverà prima del solito, ma è consigliabile che i soggetti a rischio, quindi anziani e bambini, si vaccinino.

«Il dato di copertura vaccinale si attesta intorno al 50% delle persone, anche se si stima che siano ancora numerosi i bambini a rischio che non vengono vaccinati». Una ricerca, condotta da Human Highway per Assosalute, mostra come i milanesi siano previdenti e si tutelino: nella provincia di Milano, infatti, la quota di quanti ricorrono al vaccino contro l'influenza è sicuramente maggiore rispetto al totale Italia (20% a Milano contro il 14% del resto del paese). Ma come si comportano i milanesi per prevenire il contagio? Si lavano bene le mani (57% in provincia di Milano contro il 52% in Italia), anche se danno meno importanza al coprirsi adeguatamente (47% contro il 55,7% in Italia).

In generale, a livello nazionale, il 18% del campione evita di frequentare i luoghi affollati, l'8,8% i mezzi pubblici e l'1,3 ristoranti, bar e mense, consapevoli del fatto che il virus dell'influenza si trasmette per via aerea, da un individuo all'altro. Starnuti, colpi di tosse, ma anche oggetti contaminati possono essere causa di contagio. Quando però ci si ammala, come si comportano i meneghini? Solo il 45,6% dei milanesi (contro il 57% in Italia) chiede consiglio al medico, mentre la quota di quanti si curano da soli utilizzando farmaci da banco che conoscono per esperienza è significativamente più alta rispetto alla media nazionale (43% contro 34,4%). Come dichiara Pregliasco: «In caso di contagio si consiglia di riposare e di ricorrere a farmaci di automedicazione, con un atteggiamento responsabile. L'uso di questi farmaci è consigliato per attenuare i sintomi senza azzerarli, seguendo, quindi, l'andamento della malattia».

Si dice che i milanesi siano stakanovisti, ma il luogo comune secondo il quale siano «operativi» nonostante il virus influenzale è stato sfatato dai dati. Il 63% dei meneghini che «prende l'influenza» cerca di non uscire se non strettamente necessario, mentre solo il 20% continua, stoicamente, a fare la vita di sempre, come se niente fosse.

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