Repubblica insulta i leghisti, l'orrore del 7 ottobre e Molinari: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il covo di vipere, i rifiuti green e Ultima Generazione

Repubblica insulta i leghisti, l'orrore del 7 ottobre e Molinari: quindi, oggi...

- Il 7 ottobre, un anno dal massacro. L’unica cosa che ha senso ricordare, al netto delle dotte disquisizioni sulla guerra a Gaza e il conflitto in Libano, è questa: nelle mani di Hamas ci sono ancora 101 ostaggi, non si sa bene se vivi o morti. 101 civili, innocenti, presi come carne da macello. Un crimine di guerra più grave di qualsiasi altro e la cui liberazione, incondizionata, dovrebbe essere la base per ogni dibattito pubblico. Invece i ragazzini in piazza inneggiano alla “resistenza palestinese” dimenticando che quegli assassini hanno rapito madri, mogli, figli, bambini. Inermi. Cosa direbbero se un bandito ingiustamente incarcerato fuggisse di prigione, prendesse il loro bambino come ostaggio e lo uccidesse? Può l’aver ragione giustificare un crimine simile?

- Confesso di essermi andato a vedere lo scontro tra Barbara D’Urso e Selvaggia Lucarelli a Ballando con le Stelle. Senza dubbio: ha vinto Barbara. “Lei vuole essere figa sopra ogni altra cosa”, punzecchia Lucarelli. “Ti sbagli - risponde D’Urso - io sono figa sopra ogni altra cosa”. Game. Set. Match.

- L’editoriale di addio di Maurizio Molinari a Repubblica è veramente, ma veramente triste. Certo: lui non è mai stato una penna di quelle che ti coinvolge, e certo non mi sarei aspettato un sonoro “vaffa” contro i redattori che lo hanno sfiduciato, criticato, attaccato fino a un clamoroso sciopero di due giorni. Però così è veramente mesto. Al di là del predicozzo sui diritti, sulla lotta di Rep a populismi e autocrazie, sulla democrazia e le scemenze varie a cui credono solo loro, a colpire è il fatto che Molinari abbia dedicato solo mezza riga ai giornalisti che hanno lavorato con (o contro) di lui. Mi sa che quella non è una redazione, ma un covo di vipere.

- Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha proposto di cambiare il nome dell'operazione 'Spade di Ferro’ in 'Guerra di resurrezione’. Con tutto il rispetto, l’inutilità fatta a scelta politica.

- Leggo il seguente post di Ultima Generazione: “Dopo un anno di brutalità che hanno più e più volte infranto il fondo della nostra immaginazione per l'orrore senza fine provocato, la determinazione di chi è venuto in piazza sabato ci ha riempito i cuori di speranza. Perché nonostante il clima di terrore gonfiato dai media, nonostante l'indegno divieto di manifestare imposto e poi ritirato dalla Questura di Roma (non prima di aver elargito, naturalmente, qualche foglio di via per una manifestazione da lei stessa, infine, autorizzata) nonostante i posti di blocco, le manganellate, gli idranti e i gas lacrimogeni a fine giornata oltre di diecimila persone a #Roma hanno resistito al governo italiano, complice di un genocidio. Smettiamo di avere paura. Smettiamo di credere a questa Storia. Ne vogliamo scrivere un’altra. E lo faremo. Insieme”. Fico. Ma mi spiegate che c’entra tutto questo con la crisi climatica di cui, in teoria, siete i paladini? È come se una fondazione per la crescita del basket nel mondo si lamentasse degli arbitri di calcio italiani. Siete fuori tema.

- Ho letto e riletto il messaggio di Papa Francesco ai cristiani del Medio Oriente in occasione del 7 ottobre. E sorprende un dettaglio. Certo: il Papa riconosce che un anno fa “è divampata la miccia dell’odio”, implicitamente accusando Hamas di essere la causa della “spirale di violenza” che ne è seguita. Ma nel suo testo cita “gli abitanti di Gaza, martoriati e allo stremo” senza invece dedicare neppure una parola alle vittime di quella carneficina o ai 101 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. E questo non è bello.

- State a sentire cosa sostiene Josef Nierling, Ceo di Porsche Consulting Italia, sulle barriere tariffarie europee contro le auto cinesi: “Potremo continuare ad alzare i dazi all’infinito, ma in questo momento il gap di competitività e di costi è tale che la Cina potrebbe permettersi politiche di prezzo ancora più vantaggiose e comunque riuscirebbe a permeare i nostri mercati”. Tradotto: ci siamo fregati con le nostre mani e la toppa pensata da Ursula non coprirà il buco.

- Secondo un recente studio, lo sviluppo delle rinnovabili produrrà milioni di tonnellate di rifiuti nei prossimi anni. Perché? Semplice: le batterie, gli impianti fotovoltaici e quelli a vento per adesso sono tutti “nuovi”, ma presto andranno sostituiti. Il picco nella domanda di smantellamento dei pannelli fotovoltaici sarà tra il 2027 e il 2033, quando finiranno la loro vita. Lo stesso dicasi per le pale eoliche, che non si possono riciclare e non sappiamo ancora cosa farne. Auguri.

- Siete leghisti o non disprezzate Salvini? Bene. Allora siete dei mostri, degli squinternati d’assalto e degli “zozzoni” che inneggiano al Fuhrer. No. Non stiamo citando gli insulti che si possono leggere sotto la pagina social di Matteo Salvini, dove pure ne fioccano a gogo, ma alcuni stralci del dotto - si fa per dire - reportage di Repubblica dalla piazza della Pontida leghista. Se non l’avete letto, non vi siete persi nulla. Ve lo riassumiamo noi. Il povero cronista, dopo essersi sporcato le scarpe di fango sul protone, ha redatto un pezzo che - se non fosse rivolto ai leghisti - avrebbe indignato mezzo mondo dell’informazione. Robe tipo: hate speech, body shaming, odio inaccettabile eccetera eccetera eccetera. Raccontando la piazza, Salvatore Merlo parla di “mostri italiani dell’Europa uncinata”, disegna Orban come “il capo dei capi”, dandogli un’accezione mafiosa, lo etichetta come “piccolo e tozzo”, alla faccia della body positività, accusa gli elettori del Carroccio di inneggiare al “loro Fuhrer” come un branco di nazisti. Per non parlare degli “squinternati d’assalto” che hanno intonato cori contro Antonio Tajani. E gli “zozzoni d’Europa” che “cancellano il vecchio verde-lega e impongono il nuovo nero-Continental”. Sia chiaro: le critiche sono sempre legittime. E se volete anche quelle un tantino offensive. Il problema è mostrare un minimo di coerenza nei propri principi. E invece ci troviamo di fronte al modus operandi tipico di un certo giornalismo figlio di una chiara ispirazione politica convinta di essere sempre nel giusto e di possedere la verità rivelata. Odiare, predicano un giorno sì e l’altro pure, è il peggiore dei peccati; offendere è un crimine orrendo. Tranne, evidentemente, se nel mirino ci sono “quelli di destra”. Allora tutto è lecito. Anche sporcarsi la penna, oltre che le scarpe, di fango e di...

- A proposito della proposta di legge di Fratoianni, Schlein e Conte che vorrebbero ridurre l’orario di lavoro a parità di salario. L’altro giorno mi ero detto: se l’hanno scritta, di sicuro l’Italia avrà un tasso di ore lavorate a settimana enormemente maggiore alla media Ue. Invece no. In Italia si lavora in media 36,1 ore a settimana, perfettamente in linea col resto dell’Europa. Anzi. Solo Germania, Austria e Belgio stanno di meno in ufficio. Tutti gli altri di più, fino alle 40 ore dei greci. A questo punto la proposta di Pd, M5S e Avs non è solo sciocca, è pure senza senso. Potrei capirla in un Paese dove si cresce in tripla cifra e dove c’è lavoro per tutti, ma come puoi applicare un simile ragionamento in Italia? Significherebbe far schizzare in alto la spesa publica e quella delle aziende per le nuove assunzioni, con l’unico risultato di mandare a rotoli l’economia.

Solo di sgravi fiscali per spingere le aziende a cambiare i contratti collettivi servirebbero 30 miliardi. Qualcuno li fermi.

- Ha rilasciato più interviste Francesca Pascale in questi giorni che il Papa il tutto il suo pontificato. Non al livello di Renzi, però…

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