Al Parenti ecco i «Pianisti di altri mondi» Il primo in scena l'americano Vijay Iyer

La rassegna (del mattino) al via domani. Vanessa Wagner il 9 febbraio

Luca Pavanel

Finalmente «Pianisti di altri mondi, dal jazz alle sonorità contemporanee», una rassegna ideata da Gianni Morelenbaum Gualberto in collaborazione tra la Società del Quartetto di Milano e il Teatro Franco Parenti. Finalmente, perché parte domani, e poi finalmente per questa città - perché mancava da un po' una iniziativa così alla domenica mattina. Che per certi forse è non sbagliato dire, prenderà il posto dell'«Aperitivo in concerto», che bellissimo c'era al teatro Manzoni. Il primo appuntamento di questa manifestazione è alle ore 11 nella Sala Grande (poi il 9 e il 23 febbraio; 15, 22, 29 marzo; e ancora il 5 aprile ore 20.30, Bagni Misteriosi), e venerdì 22 maggio), sul palcoscenico il virtuoso americano Vijay Iyer.

Inquadriamo l'evento: con la nuova collaborazione tra il Teatro Franco Parenti e la Società del Quartetto si vuole offrire un nuovo modo di «fare musica» rivolgendosi ad un pubblico più ampio di quello che tradizionalmente viene ai concerti. «Milano è una città culturalmente unica dice Ilaria Borletti Buitoni presidente del Quartetto - anche perché le istituzioni milanesi sanno collaborare e l'iniziativa Pianisti di altri mondi è il frutto di questo spirito che porterà al Franco Parenti per la Società del Quartetto artisti straordinari con programmi affascinanti». E ancora. «La collaborazione fra il Parenti con la Società del Quartetto - sottolinea Andrée Ruth Shammah - porta nel nostro teatro una rassegna musicale di grandi interpreti che rafforza il nostro costante interesse per la contemporaneità. Ancora una volta il Parenti sarà il punto d'osservazione privilegiato del panorama creativo internazionale, in una città come Milano, che oggi è il centro della vita culturale del Paese».

La rassegna si configura come un viaggio straordinario in otto tappe affidato a 11 musicisti dal mondo. Un percorso che spinge a varcare frontiere geografiche, stilistiche, temporali, attraverso più linguaggi e sincretismi. Per sfatare il mito di una musica contemporanea incomunicabile e arcigna e la fama ostile che accompagna molta produzione del Novecento musicale e per fare la conoscenza - non senza divertimento e levità - con mondi di grande fascino e complessità, di straordinaria varietà e vivacità. Per seguire gli sviluppi della cultura musicale accademica extra-europea, in particolar modo quella delle Americhe, dal Novecento fino ai nostri giorni.

Il cartellone è affidato a interpreti di grande notorietà. Si comincia appunto da Iyer: fin da giovanissimo un genio della matematica, chiamato a Stanford poco più che adolescente.

Ha mollato tutto per darsi alla musica, e in poco meno di un decennio è diventato una star negli Stati Uniti, mescolando la sua tradizione (i genitori sono stati fra i primi a emigrare dall'India) con quella della musica contemporanea e quella improvvisata. Altri artisti nel cartellone: Vanessa Wagner (9 febbraio), Yonathon Avishai (23 febbraio) e Lisa Moore (15 marzo).

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