Sono durati fino a tarda sera gli accertamenti autoptici, seguiti dalle analisi tossicologiche, sul cadavere di Anna Concetta De Santis. I primi esiti giunti ai carabinieri del nucleo investigativo confermano le ipotesi iniziali avanzate nei giorni scorsi sulle cause della morte della pensionata 77enne scomparsa dal suo appartamento in zona Baggio giovedì 5 dicembre e trovata cadavere sei giorni dopo, mercoledì 11, avvolta in un sacco di plastica abbandonato davanti a un cantiere di Cesano Boscone: la vedova è morta per strangolamento o, comunque, asfissia. Al momento però i medici dell'istituto di medicina legale non sono ancora in grado di stabilire quando. La temperatura molto rigida dei giorni scorsi, infatti, rende complicato risalire al giorno esatto dell'omicidio e anche valutare l'origine delle macchie ematiche sul cadavere. Tracce di sangue che potrebbero derivare sia dal processo naturale di reazione dei tessuti corporei al freddo intenso, ma anche da una colluttazione che la vittima ha avuto con il suo assassino prima di morire.
Intanto, mentre sembra scemare del tutto la pista di una rapina finita male che secondo gli investigatori avrebbe richiesto - tra la sparizione della vittima e il ritrovamento del cadavere - una dinamica decisamente troppo complessa per un malvivente qualsiasi, le indagini puntano ora in maniera sempre più insistente verso una pista molto privata. E vanno nella direzione di un delitto d'impeto maturato nell'ambiente familiare. A confermare questa teoria sono non solo gli accertamenti sul traffico telefonico del cellulare della De Santis, ma anche gli stessi figli della donna. Che parlano della madre come di una persona solare, loquace, ma al tempo stesso riservata e guardinga, che certamente non avrebbe mai seguito un estraneo.
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