Il piano sulla nuova normalità in ospedali e luoghi di lavoro

Pacchetto regionale su strutture sanitarie e sorveglianza. Sì a test anche privati e temperatura misurata ovunque

Il piano sulla nuova normalità in ospedali e luoghi di lavoro

Un piano per tornare alla normalità. Il percorso è tracciato in un pacchetto regionale che passerà oggi in giunta con misure dedicate ai luoghi di lavoro, ai test sierologici, e con linee guida per la riapertura degli ospedali.

Sui test sierologici, Palazzo Lombardia intende estendere anche ai laboratori privati la possibilità di eseguire gli esami, con la previsione di alcuni requisiti fissati per tutti. I test eseguiti saranno riconosciuti se rispetteranno questi parametri. La delibera regionale conterrà anche misure su tracciamento e sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro o sui mezzi di trasporto pubblico. Il principio era già contenuto nell'ordinanza del 21 marzo: il rilevamento sistematico della temperatura. In caso di febbre si prevede che scatti un isolamento temporaneo. Con oltre 37.5° non si potrà entrare in metrò o al supermercato, e allo stesso modo non si potrà entrare sul posto di lavoro, anzi il datore di lavoro dovrà mandare a casa il dipendente o collaboratore, e inoltrare una segnalazione al medico di medicina generale e all'Ats. In isolamento temporaneo saranno messi anche i contatti stretti del possibile contagiato, che sarà sottoposto a tampone attraverso le Usca o i «drive-in»: se l'esito sarà negativo tutti i contatti saranno «liberati», se sarà positivo verranno messi sotto sorveglianza.

Una corposa parte del pacchetto è rappresentata, come detto, dalle linee di indirizzo per la riapertura in sicurezza delle attività sanitarie, con misure in capo alle direzioni aziendali. Il piano è ispirato al principio della riduzione del rischio, vista «l'oggettiva impossibilità di definire un percorso a rischio zero». Per traguardare questa «nuova normalità» si prevede una radicale riorganizzazione dell'attività, con formazione degli operatori. In ogni struttura dovrà essere organizzata un'area Covid (con accessi ristretti e senza visite) e aree «Covid free», e così saranno previsti accessi specifici e sale operatorie specifiche.

Obiettivo generale sarà la limitazione degli accessi agli ospedali, ridotti a casi di effettiva necessità. Sarà escluso l'ingresso degli accompagnatori, salvo che per minori, disabili e utenti non autosufficienti. Raccomandato l'impiego della telemedicina, soprattutto per le visite di controllo. Le persone con patologie onco-ematologiche dovranno segnalare il loro accesso alle prestazioni ambulatoriali con un giorno d'anticipo. Agli ingressi dovrà essere prevista per tutti la distribuzione di mascherine e l'uso di gel per le mani. Vietate mascherine con valvole di efflusso. Per l'accesso degli utenti alle aree sanitarie si valuterà la temperatura e l'eventuale presenza di sintomi. Misure di controllo analoghe saranno previste per gli operatori sanitari. In tutti gli spazi ovviamente dovrà essere mantenuto un distanziamento di un metro. I ricoveri programmati - salvo l'attività improcrastinabile - sono stati sospesi il 22 febbraio: alle strutture ospedaliere è stato consentito al massimo il 30% dell'attività pre-epidemia. Ora la ripresa dei ricoveri sarà graduale, fino a un massimo del 60-70% per i pazienti che necessitano di prestazioni non rinviabili oltre i 60 giorni. Quattro le classi di priorità.

Per i Pronto soccorso si prevedono percorsi separati in cui indirizzare i pazienti Covid identificati in un'area ad hoc. Per i sospetti Covid ci sarà il tampone. Tutti - operatori, pazienti di ogni tipo e accompagnatori - dovranno utilizzare mascherine.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica