La pipa, più arte che vizio E il fumo seduce le donne

Sempre di più gli amanti di questi gioielli che possono costare anche un milione. Da vezzo di Jackie Kennedy che la teneva sempre con sé a moda per il gentil sesso

Ma allora il vezzo di Jackie Kennedy è di moda o non è di moda? La pipa, che la firts lady teneva nascosta nella borsetta, è protagonista di una querelle. Da un lato i tabaccai registrano la scarsa vendita del tabacco da mettere dentro il più piccolo caminetto della storia dell'uomo, dall'altro i due fratelli Cosimo e Leonardo Sportelli della boutique «Al Pascià» di via Torino parlano dello sbocciare di una «primavera» senza precedenti. «Il nostro più giovane cliente ha sei anni - dichiarano - Ovviamente non la fuma, ma se la fa regalare a Natale dal nonno perché ne è affascinato».

I bambini e i ragazzi s'incollano alle vetrine per ammirare i pezzi esposti come non succedeva da anni e il successo della pipa è così sfolgorante che Cosimo e Leonardo le hanno dedicato un sito pieno di storie e di curiosità. A Natale hanno convocato la sommelier stellata Michelin Sandra Ciciriello - «fumatrice di pipa» dicono - del ristorante «Alice», per creare un abbinamento pipa&panettone. E' il Best Brown di Samuel Gawith il tabacco che si sposa con il tradizionale dolce milanese. Ora stanno preparando lo sposalizio pipa&caffè. «Gli under 40 riscoprono il gusto di un modo di fumare che richiede una ricerca di qualità, un senso raffinato e penetrante del mondo intimo che cattura l'industriale e il contadino, il cardiochirurgo che ne consiglia l'uso ai suoi trapiantati di cuore».

Non scherzano neppure le ragazze, ancora timorose come Jackie di mostrarsi in pubblico con una pipa in mano ma, al contrario di una volta, oggi la donna accompagna l'uomo nell'acquisto di quello che un tempo era un men accessory per eccellenza e all'uomo piace farsi consigliare dal gusto femminile. «Non ci sono inglesi né russi che tengano. L'italiano rimane nel mondo il più grande esperto di questo tipo di fumo, tanto che ultimamente il produttore inglese di tabacco Samuel Gawith ha aumentato la sua esportazione del 400% proprio in Italia». Sedici euro: è la cifra più umile che si sborsa per una pipa di pannocchia, ma Cosimo e Leonardo ne hanno venduta una da 120mila euro, una Dunhill con diamanti. Alcuni modelli salgono anche fino a un milione di euro.

«Con 5 mila euro si arriva ad un oggetto di qualità. La cifra che un fumatore spende di media è intorno ai cinquecento euro». Eppure non sono pochi i tabaccai che dicono di non ricevere più richieste di tabacco da pipa. Gerardo del «Fumatore» in corso Venezia conferma «la pipa sta sparendo»; Maximilian di «Hobby Fumo» in via Orefici sostiene «non va più di moda»; e anche Paolo e Antonio in via Brera affermano «sta sparendo». «Oggi gli intenditori non vanno dai tabaccai. Acquistano il tabacco in altri modi» accennano i due fratelli Sportelli.

La compagna inseparabile di una first lady, che teneva la pipa tanto segretamente vicina al punto che quella presenza fu l'unica che pretese di cancellare dalla sua biografia, ha conquistato il cuore delle nuove generazioni.

E' «slow», «aristocratica ma senza l'ambizione di rappresentare il potere come il sigaro negli anni '80», e anche «timida» aggiungono Cosimo e Leonardo, confessando di usarla ma senza ostentazione, come gli ha insegnato la persona più vicina a loro che la fuma: la mamma.

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