Il presepe capolavoro del Londonio

Al Museo Diocesano di Milano in mostra l'opera del pittore settecentesco lombardo

Il presepe capolavoro del Londonio

Chi ha detto che i presepi sono un'esclusiva di Partenope? Milano anche quest'anno non sfigura affatto, anzi, e questo Natale mette in mostra delle vere e proprie chicche. Una su tutti è l'esposizione del presepe realizzato da Francesco Londonio, uno dei massimi pittori lombardi del Settecento, in occasione delle celebrazioni per il ventesimo anniversario del Museo Diocesano.

Quest'opera straordinaria era destinata, in origine, a essere allestita durante il periodo natalizio occupando un intero salone di Villa del Gernetto, acquistata nel 1772 dal Conte Giacomo Mellerio. È da qui che prende il nome il Presepe del Gernetto, che in queste festività del 2021 prova a rubare a Napoli il trono delle rappresentazioni presepiali. Composto da circa 60 personaggi, dipinti su carta o cartoncino sagomati alti dai 35 ai 60 cm., sarà infatti visibile fino al 6 febbraio 2022 al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano.

L'opera, entrata nelle collezioni del museo nel 2018, grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi, proviene dalla collezione Cavazzi della Somaglia. Ed è uno dei pochi presepi settecenteschi lombardi di questo tipo. La mostra è anche lo spunto per riflettere sulle origini del presepe e sulla sua storia. E su una tradizione diventata così popolare e, in particolare, sui cosiddetti «presepi di carta», che si diffondono a partire dal XVII secolo. Con figure dipinte a tempera o a olio su carta, cartone e su tavole di legno, e più tardi anche stampate. Queste sagome, di per sé bidimensionali, una volta collocate nello spazio in un contesto realizzato ad hoc acquistavano una teatralità e una sorta di tridimensionalità. Dal Museo Diocesano a Villa Litta con una mostra di presepi dedicata alla figura di San Giuseppe ricordato quest'anno da Papa Francesco.

Nelle splendide sale della Villa di Lainate sono riprodotti in oltre 40 opere, tutte realizzate in modo artigianale, alcuni degli episodi più significativi della vita di Giuseppe: dalla presentazione al Tempio al riposo durante la fuga in Egitto, dalla ricerca di un luogo dove dormire per lui e Maria, al lavoro di falegname. Tanti modi che raccontano di un compagno fedele, attento alla famiglia, un uomo delle periferie e maestro dell'essenziale, padre amato, padre nella tenerezza, nell'obbedienza e nell'accoglienza, padre dal coraggio creativo, lavoratore, come dice Francesco. Eccoci invece a Palazzo Lombardia, dove è allestita la tradizionale mostra di presepi etnici promossa dall'Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Si tratta di una singolare raccolta di presepi che rappresentano differenti e suggestive culture dai vari continenti. A Villa Arconati a Castellazzo di Bollate sono invece in mostra dodici bellissimi presepi realizzati artigianalmente dai soci dell'Associazione Italiana Amici del Presepio Sede Milano Lainate.

L'esposizione, dal titolo «Tecnica e tradizione dell'arte presepiale» si snoda su quattro sale, con un percorso espositivo che permette di prendere coscienza delle varie tecniche e modalità utilizzate recentemente dagli artisti dell'arte presepiale. Nella prima sala saranno esposti alcuni presepi a cielo aperto, ovvero che si possono ammirare da tutti i lati, di vari materiali quali gesso, legno, polistirene.

La rappresentazione della Natività è ambientata nel recente passato e presente in luoghi della tradizione contadina del Nord Italia; cascine e scenari montani sono riprodotti con dovizia di particolari. Nella seconda sala prosegue il viaggio sempre con soggetti della tradizione popolare e scene di vita agreste sempre con la tecnica del presepio a cielo aperto. In terza sala, un diorama.

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