Il contingente di Strade sicure in città? Sono 611 militari che se non sono stati toccati nel primo step di ridimensionamento come annunciato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, rischiano di essere trasferiti con il secondo passaggio previsto per giugno. A febbraio il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, intervenuta per presiedere il Comitato per l'ordine e la sicurezza dopo le violenze di piazza Duomo a Capodanno, aveva però annunciato «un organico che andrà ad aumentare nell'arco di pochi mesi fino a 255 uomini: non si tratta di spostamenti, ma di nuove unità appena uscite dai concorsi. E la metà sarà a disposizione da subito sia per quanto riguarda la polizia che per i carabinieri». Una dichiarazione che da a un lato ha il sapore della compensazione rispetto alla ritirata dell'esercito dalla città, anche se si tratta di forze con compiti e competenze molto diverse, dall'altro conferma la necessità, riconosciuta in maniera bipartisan dalle forze politiche, di un aumento degli uomini preposti alla sicurezza a fronte dei gravi fatti di cronaca che si stanno succedendo a catena.
Peccato però che, volendo fare due conti, a due mesi di distanza, i numeri non tornino. Anche perché, a fronte di nuovi invii di forze dell'ordine, in molti casi ci sono i trasferimenti verso altre città, lasciando un saldo veramente scarno. Solo alla Questura, il cuore dell'ordine pubblico e del presidio del territorio, a febbraio sono stati inviati 175 uomini in prova, più 21 effettivi. Totale 196, ma contemporaneamente sono stati autorizzati 168 trasferimenti. Precedentemente il 28 luglio del 2021 erano stati inviati 181 agenti in prova più 17 assistenti, per un totale di 198 uomini. Ma da cui vanno sottratti i 181 trasferiti. Il saldo è di 45 uomini totali: 28 da febbraio contro i 255 annunciati. «Rispetto alle previsioni tutti questi agenti non si sono visti - commenta Mauro Guaetta, segretario generale Coisp Milano -. Ci auguriamo che nel trasferimenti di giugno le promesse del ministro possano trovare riscontro».
Il saldo della PolAria, ovvero le forze dell'ordine in servizio all'aeroporto di Linate è di due uomini: a fronte di 4 nuovi arrivi, corrispondono 2 trasferimenti, zero per la Polizia postale. Saldo addirittura negativo per la Polfer, passata da 306 uomini a 298 (compresi i 14 agenti promossi ispettori). «Milano come noto - spiega Guaetta - è una questura di passaggio: molti agenti, soprattutto in prova, restano un paio di anni per poi chiedere lo spostamento verso il Centro Sud. Ma un poliziotto in prova non è equiparabile a un agente con diversi anni di servizio. Serve quindi una maggiore attenzione nella ripartizione degli agenti nelle grandi città del Nord, basato sui criteri dell'anzianità».
Non solo, a questo discorso vanno aggiunti i pensionamenti: dal primo gennaio solo in Questura sono stati 16 i poliziotti che hanno cessato la loro attività, facendo scendere ulteriormente il saldo dei 35 arrivi effettivi in via Fatebenefratelli a 19. Con 131 agenti della PolAria, 87 della polizia postale, 298 della Polfer, 3.
500 in questura, circa 300 agenti della polizia stradale, a Milano non si arriva nemmeno a 5mila agenti. Facendo un confronto con le altre città si nota come il contingente sia molto inferiore a quello di Roma, pressoché uguale a Napoli e leggermente superiore a Palermo.
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