Il quartiere fantasma dove il Comune alza bandiera bianca

Rifiuti, siringhe, edifici dismessi e occupati Sardone: "Sbandati vivono qui da anni"

Il quartiere fantasma dove il Comune alza bandiera bianca

Applicazione del decreto Minniti con Daspo urbano e dell'articolo 185 del codice della strada con le sanzioni previste. Lo chiedono a gran voce ma inutilmente dall'ottobre 2017 con innumerevoli segnalazioni a Palazzo Marino («oltre 200 mail» come ammettono loro stessi) i residenti della zona compresa tra via Zama, via Pestagalli e via Giacomo Medici del Vascello, periferia a sud est di Milano, tra viale Ungheria, via Bonfadini e viale Salomone da una parte e via Toffetti e il Corvetto dall'altra. Dove carovane di rom - con relativi ammassi di rifiuti e un aumento del degrado a vista d'occhio che probabilmente, se si eccettua l'area di Quarti, non ha pari in città- vanno e vengono a loro piacimento nonostante gli sgomberi, evidentemente troppo «morbidi».

Il Giornale negli anni ha scritto spesso sulle pagine milanesi di questa situazione ai limiti della presa in giro. E se un anno fa la gente del posto vedeva ancora uno spiraglio di luce nel complesso di edilizia residenziale in costruzione, si diceva allora entro la fine del 2019, proprio in fondo a via Medici del Vascello, in via Cascina Merezzate - 25 edifici disposti a corte con edilizia convenzionata in cessione e in locazione, per una superficie complessiva di circa 50mila500 metri - l'indifferenza e l'inerzia dell'Amministrazione comunale hanno finito per abbattere anche i meno negativi.

Poi c'è Silvia Sardone. Attualmente consigliera comunale e regionale nel Gruppo Misto e candidata per la Lega alle Europee del 26 maggio, Sardone, sempre particolarmente agguerrita sul tema del degrado e della sicurezza del suo territorio, in un recentissimo sopralluogo nella zona, è rimasta stupita e indignata al punto da definire l'area in questione «un quartiere fantasma, dove la sinistra è completamente assente».

«Al netto delle carovane dei sinti che invadono le strade col loro carico di degrado, ci sono edifici dismessi occupati abusivamente da decine di rumeni e altre strutture molto grandi e vuote che potrebbero presto essere popolate da altri sbandati» osserva la consigliera del Gruppo misto

«Ho trovato delle siringhe usate lasciate per terra dai tossicodipendenti, quindi sono entrata in un grosso edificio sede di una ex azienda, ora occupato da diversi rumeni che mi hanno spiegato tranquillamente di viverci ormai dai anni con tanto di allacciamenti abusivi alla luce e al gas».

«Come può essere normale che in una città come Milano il Comune tolleri situazioni simili? - si chiede Sardone -. Gli abusivi si sono costruiti dei veri e propri mini-appartamenti. Un'illegalità consolidata lontana dalle luci del centro e a pochi passi invece dai due campi rom di via Bonfadini (uno regolare e uno abusivo) e dall'ex scuola di via Zama occupata da una cinquantina tra nordafricani e rumeni».

«Mi auguro che il Comune

conclude Sardone intervenga al più presto per sollecitare la messa in sicurezza ai privati che hanno lasciato nel più completo abbandono i loro edifici dismessi e per liberare l'area dai tossici che si bucano all'aria aperta».

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