Quel bambino preso 17 volte e sempre libero

C’è un’emergenza che va avanti dallo scorso inverno, durissima da contrastare: quella dei ragazzini rom che borseggiano viaggiatori o cittadini che transitano tra la stazione Centrale e piazza Duca d’Aosta. E c’è un copione che si ripete. Gli investigatori - della Polfer o dei carabinieri, in borghese e in divisa - li acciuffano di continuo, quei ragazzini capaci di rimediare portafogli anche al ritmo di venti all’ora, di svuotarli di denaro e carte di credito, per poi buttarli tra i rifiuti. Ma hanno quasi sempre meno di 14 anni questi piccoli nomadi romeni: non sono imputabili. Le autorità, una volta catturati, li portano in comunità per minori, spesso lontano da Milano. E ogni volta i piccoli scippatori scappano per tornare in stazione Centrale. Da dove se ne vanno solo la notte, per andare a dormire nei campi nomadi.
L’altra notte ce n’era un gruppetto in giro però, uno di loro, un 17enne affiancato da altri giovanissimi complici, è stato arrestato dopo aver derubato intorno alle 2.30, in piazza Luigi di Savoia, una turista australiana di 21 anni e il suo amico inglese 23enne. I due ragazzi stranieri, appena arrivati a Milano in treno, stavano pagando un panino comprato in uno dei chioschi davanti alla stazione Centrale quando la ragazza, in una frazione di secondo, è stata rapinata dal gruppetto di ragazzini rom del portafoglio che teneva in mano.
L’australiana e il suo amico non hanno perso tempo e si sono messi a rincorrere i giovani malviventi, ma stavano quasi acchiappando il ladruncolo che teneva in mano il portafoglio quando, altri tre ragazzi della baby gang, hanno sbarrato loro la strada. È a questo punto che, nell’inseguimento, sono intervenuti i carabinieri, arrestando il precoce borseggiatore e portandolo al carcere minorile Beccaria. I suoi complici, invece, sono riusciti a dileguarsi e a farla franca.
Tanto facili da sembrare un bel gioco questi borseggi? Sembra proprio di sì. Ed è questo, forse, l’aspetto più triste di tutta questa vicenda. Che, da qualsiasi lato la si guardi, presenta conti in perdita. Per tutti. Per le forze dell’ordine che, nonostante il loro impegno e il lavoro quotidiano, non riescono a far sentire sicuri viaggiatori e cittadini. E per il Comune di Milano. Che non riesce a organizzare un intervento sociale per togliere questi bambini, che dovrebbero andare a scuola (hanno dai 9 ai 17 anni, ndr) dalla strada.
«Da tempo siamo impegnati attorno alla Centrale per questo tipo di criminalità diffusa: scippi, borseggi e furti messi a segno da minorenni rom - hanno spiegato tempo fa i carabinieri -.

Il problema è che hanno un’organizzazione molto particolare alle spalle: i loro genitori, i familiari. Che li obbligano a rubare, a borseggiare e spesso a prostituirsi per portare a casa i soldi. Altrimenti sono botte».
Intanto questi reati “mordi e fuggi” continuano a destare allarme tra la gente, la esasperano.

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