Ribellione giovanile e prof sopra le righe in «Spring awakening»

Ribellione giovanile e prof sopra le righe in «Spring awakening»

Una schitarrata rock cambierà la percezione del musical in Italia. O, almeno, un bel musical ci sta provando. Arriva finalmente a Milano Spring Awakening - in cartellone al Tieffe Menotti da domani al 30 novembre - e l'appuntamento è di quello da segnarsi sulla agenda. Sia per coloro i quali per il musical hanno la febbre, sia per chi ne diffida abbandonandosi ai luoghi comuni.

Sommerso dai premi (in America dai Tony Award nel 2007: a Broadway è rimasto in cartellone per oltre mille repliche), Spring Awakening è un dramma rock composto da Duncan Sheik e Steven Sater ispirato all'opera Risveglio di primavera di Frank Wedekind, che forse ai cinefili ricorderà anche il film di successo L'attimo fuggente di Peter Weir: ha come protagonisti giovani studenti alle prese con le formule latine così come con la scoperta delle proprie pulsioni vitali, in una vera e propria battaglia per la libertà espressiva destinata a scontrarsi con la rigidità dei professori e soprattutto con i tabù del sistema puritano. Una battaglia che farà vittime, e che vede esplodere sulla scena temi anche scabrosi come l'abuso sui minori, la masturbazione, il suicidio. Ovviamente, non in una ricerca pruriginosa fine a se stessa, ma nella cornice di una narrazione sulla società luterana tedesca, nella versione italiana trasferita al ventennio fascista.

Con la regia di Emanuele Gamba, una band dal vivo selezionata dalla prestigiosa scuola di formazione musicale del Cpm di Franco Mussida e un cast di giovani interpreti (che cantano in ottima pronuncia inglese, con sottotitoli in italiano calati nella scenografia, e recitano in italiano), Spring Awakening si veste di atmosfera off-Broadway: dopo l'esordio nella al teatro Colosseo di Torino, lo spettacolo si è guadagnato una tournée nazionale e cerca la definitiva consacrazione a Milano. Intessuto su sonorità pop-rock attuali, Spring Awakening è una scommessa ma, vivaddio, un esperimento benefico per il musical italiano, che prova a convincere il pubblico che musical non significa solo pura evasione, family-show, fiabe per bambini. Perché a parte l'eccezione di Jesus Christ Superstar , sonorità rock e temi drammatici non hanno mai fatto rima con il genere musical in Italia.

Per dare vita a Spring Awakening a Milano, oltre al Cpm di Mussida, si aggiunge la collaborazione di Musical The School, la scuola diretta da Simone che ha fornito 64 swing (cioè cantanti, alternati a quattro per sera, che andranno a supportare il cast originale, spuntando a sorpresa tra il pubblico). Particolarità dell'opera è il ricorso degli interpreti a veri e propri microfoni, che finiscono nelle loro mani all'irrompere delle parti cantate, in modo da suggerire una ribellione da concerto live. Accanto agli studenti «arrabbiati» due attori professionisti di prosa come Francesca Gamba e Gianluca Ferrato, i quali gestiscono tutti i ruoli da adulti nella storia, a suggerire il concetto che un adulto vale l'altro, è un avversario nello scontro generazionale.

L'approdo italiano di Spring Awakening lo si deve al regista e ai direttori musicali Stefano Brondi e Pietro Contorno, della Todomodo Music. «Conoscere questo musical e innamorarsene è un tutt'uno», ha spiegato Gamba alla presentazione dello show.

E in effetti accanto alle coreografie efficaci di Marcello Sindici e le scene di Paolo Gabrielli (una classe con banchi e una lavagna distorta sulla quale appaiono proiezioni video e le liriche delle canzoni tradotte) esplode una tracklist di brani pregevoli come «Mama who bore me», «Touch me» e «The song of purple summer».

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