"Sala coi rapper un cattivo esempio"

Fi critica il tempismo imperfetto dell'incontro dopo i disordini

"Sala coi rapper un cattivo esempio"

Non sono tra i tredici perquisiti a domicilio dalla polizia ieri mattina dopo la guerriglia di sabato scorso contro le forze dell'ordine in piazza Selinunte, ma fanno parte anche loro del gruppo «Seven zoo», in gergo «i ragazzi dello zoo della Zona 7» di Neima Ezza e Baby Gang, i rapper indagati per manifestazione non preavvisata, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Rondo Da Sosa e Sacky, anche loro rapper da milioni di clic e con qualche precedente alle spalle (Sacky, nome d'arte di Sami Abou El Hassan, è stato nel carcere minorile per rapina, Da Sosa alias Mattia Barbieri l'anno scorso si è beccato un foglio di via per tre anni da Santa Margherita per risse violente) sono stati ricevuti due giorni fa a Palazzo Marino dal sindaco Beppe Sala, accompagnati da don Luigi Burgio della comunità Kairos che si occupa di recuperare i ragazzi di strada che hanno sbandato. Un tempismo imperfetto secondo il centrodestra. «Sala scherza con il fuoco delle rivolte. Mentre sono in corso indagini e controlli per gli incidenti a San Siro in occasione del video abusivo di Ezza - contesta il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale - n occasione di un concerto abusivo di Neima Ezza, il sindaco non ha trovato di meglio che incontrare alcuni rapper a Palazzo Marino. Il messaggio che ha dato è quanto di più sbagliato. I disordini sono stati innescati proprio dall'inno all'illegalità e alla rivolta che aleggia nella musica e nelle parole di questi rapper e dalla voglia di fare guerriglia dei giovani che si erano riuniti nel quartiere. All'invito degli agenti di evitare assembramenti e mettersi la mascherina hanno risposto con sassaiole e saltando sulle auto». Sala, affonda De Pasquale, «avrebbe fatto meglio a incontrare l'agente ferito o a fare visita ai tanti anziani chiusi in casa perché oramai uscire nella casbah di piazza Selinunte, via Morgantini, via Tracia e Abbiati è veramente pericoloso per un anziano. O ancora, avrebbe potuto partecipare alla seduta sul Bilancio in Consiglio, dove ancora una volta si è dato assente, infischiandosene delle istituzioni, nonostante fosse a Palazzo Marino come si vede dalla foto», pubblicata dai rapper sui profili social a fine incontro, «lui insegue un'immagine di modernità sui social e dimentica che si governa con gli atti, non con le immagini». Anche per il consigliere Fi Alessandro De Chirico «l'invito del sindaco a due rapper, tra i promotori dell'adunata di sabato scorso, è grave. Mentre Sala è in campagna elettorale e cerca consensi da rapper e influencer, spero che i controlli di questi giorni nella banlieu milanese siano i primi di una lunga serie».

Si allunga l'elenco dei messaggi imperfetti lanciati dal sindaco per acchiappare like dai ragazzi o strizzare l'occhio ai giovani antagonisti, dall'invito ai liceali che occupavano per protesta le scuole contro la didattica a distanza al tampone

rapido eseguito (tra tante associazioni) proprio dalla «Brigata sanitaria soccorso rossa» che il quartier generale nel casello daziario di piazzale Baiamonti (di proprietà comunale) occupato illegalmente da un paio di anni.

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