Sala: "Mai con me chi gira con un'arma"

Lo sfidante: "Silenzio per i morti, visite approfondite per chi ha il porto"

Sala: "Mai con me chi gira con un'arma"

«La giustizia farà il suo corso». Premessa d'obbligo del sindaco Beppe Sala e del suo sfidante del centrodestra Luca Bernardo dopo la morte di un marocchino 39enne colpito a Voghera da un proiettile esploso dall'assessore leghista alla Sicurezza Massimo Adriatici. Beppe Sala però ha puntualizzato ieri che «nessuna delle persone che lavora o che lavoreranno con me, andrà mai in giro con una pistola. In secondo luogo, anche se fosse stato un incidente, nasce dal fatto che uno la pistola ce l'ha in tasca, per cui direi innanzitutto che chi svolge una funzione pubblica le pistole le lascia a casa anche se ha il porto d'armi. Le pistole possono essere nelle mani di chi è delegato per professione ad averle». Non si sbilancia invece sulla proposta del segretario del Pd Enrico Letta di vietare le armi ai privati: «Non lo so, bisogna ragionarci, però mi sembra un tema un po' complesso.

Bernardo consiglia sempre il «silenzio davanti alla morte, si lasci che sia la magistratura a dire cosa è successo davvero. Quando una persona muore bisogna stare zitti e non ci sono parole, mi è spiaciuto davvero». I suoi commenti sul caso sono da medico prima che da candidato e, se Sala dichiara che non si farebbe affiancare da chi va in giro con una pistola osserva che «la questione armi fa capo al legislatore» e si limita a considerare che, in senso generale, che «sicuramente «è una materia molto complessa. Quello che dico da medico è che chi ha un'arma o per motivi sportivi o per difesa personale, se gli è stata concessa sicuramente ne dovrebbe avere i titoli. Sennò siamo di fronte a un reato. E chi ha un'arma da difesa deve fare visite molto, molto approfondite per comprendere se possa avere un'arma da detenere e possibilmente mai da usare». Sottolinea poi la «necessità di insegnare ai giovani e agli adulti che il no alla violenza e la prevenzione sono i cardini della nostra società».

Il pm di Pavia Roberto Valli ha chiesto ieri al gip di conformare gli arresti domiciliari per l'assessore Adriatici, oggi comparirà con il suo legale per l'interrogatorio di garanzia. Dalle indagini della Procura è emerso intanto un video, ripreso da una telecamera di sorveglianza, che mostra il 39enne Youns El Boussettaoui colpire con violenza l'assessore. Il marocchino avrebbe raggiunto alle spalle Adriatici e gli avrebbe sferrato un pugno su un orecchio, facendolo cadere a terra.

L'inquadratura mostra quella che gli inquirenti hanno definito "un aggressione a freddo", senza apparenti ragioni, avvenuta dopo un breve scambio di battute tra il marocchino e l'assessore. Il video, da quanto si è saputo, si interrompe quando l'assessore è ancora disteso a terra e le immagini non mostrano il momento in cui viene esploso il fuoco».

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