«La sanità lombarda punta sull'Europa»

Il vicepresidente regionale: «I fondi da cercare nella Ue ma governo assente»

Rosa Manzoni

La partita dell'innovazione e della ricerca si gioca soprattutto in Europa ma a questi tavoli «la sedia del governo da qualche anno è vuota». Il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore alla Ricerca e Innovazione, Fabrizio Sala, non ha usato giri di parole per raccontare come «l'eccellenza lombarda» guarda all'Unione europea per recuperare i fondi in questi settori perché lo «Stato non li mette a disposizione». Del valore dell'innovazione, per la Lombardia ma non solo, si è parlato nella prima giornata di lavori di «Futuro Direzione Nord», la due giorni dedicata a salute, innovazione, ricerca e mobilità ideata dal giornalista Fabio Massa e realizzata da Esclusiva Srl e Inrete Relazioni Istituzionali e Comunicazione, con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano. Quando si parla di innovazione «io vado più a Bruxelles che a Roma perché il piano di ricerca della Regione Lombardia vede più fondi europei che governativi: se lo Stato non mette a disposizione fondi vado a recuperarli dove ci sono», ha detto. In Europa «il gioco di squadra riusciamo a farlo anche in modo interregionale, con le regioni di altri Paesi con cui riusciamo a condizionare qualche documento - ha aggiunto - ma la sedia del governo da qualche anno è vuota. Abbiamo un'assenza da anno dei governi italiani su questi temi che poi sono quelli che generano ricchezza e investimenti e non quelli su cui si parla sui social network». E poi una stoccata a uno dei provvedimenti bandiera di questo governo e del Movimento 5 stelle, il reddito di cittadinanza attraverso il quale si mette a disposizione un sussidio «più elevato del contratto dei ricercatori, ed è tutto dire». Anche Fiorenza Lipparini, strategic advisor di Mind, il parco tecnologico che sorge sull'area un tempo occupata da Expo e che sarà dedicata anche alle ricerca sulle scienze della vita, ha sottolineato nel suo intervento come «la politica è fondamentale perché Mind è un progetto di sistema quindi o lavoriamo tutti nella stessa direzione o rischiamo di perderne il potenziale». L'assessore alle Politiche sociali e abitative di Regione Lombardia, Stefano Bolognini, ha invece sottolineato come i fondi europei «sono importantissimi ma i 103 milioni di euro per ristrutturare le case popolari Aler sono arrivati quasi tutti dallo Stato, grazie ad un accordo di programma firmato due settimane fa».

E' quindi «chiaro che se avremo l'autonomia ci permetterà da una parte di avere più fondi e dall'altra di negoziare in modo più veloce altre situazioni con l'Europa». Sui tempi della riforma Bolognini non si sbilancia: «questo governo ha dimostrato già una certa sensibilità e penso che ci siano tutte le condizioni politiche per chiudere», ha concluso.

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