Sette Laurence Olivier Award vinti a Londra, cinque Tony Award a Broadway. Un cast di giovani e giovanissimi di entrambi i sessi, dai 6 ai 16 anni di età. Una storia potente e poetica, su una ragazzina portentosa a scuola ma sottostimata dai genitori, «una storia di bambini ma non esclusivamente per bambini» come dice il produttore di Bags Entertainment Paolo Scotti, uno che la sa lunga e cui basta poco per fare un radiografia perfetta di uno spettacolo, come si dice, con i numeri.
Matilda the Musical i numeri ce li ha. Da cinque anni riempie il Cambridge Theatre nel West End, grazie al fascino della storia nata dalla penna di Roald Dahl, dal libretto di Dennis Kelly e dalle musiche di Tim Minchin, vera anima rock dell'opera. In poche parole, Matilda è il classico musical che in Italia è considerato impossibile da realizzare. Non la pensa così Pietro Contorno, direttore artistico della compagnia Todomodo che ha deciso di trasformare Matilda in una sfida artistica e culturale. Prendendo il «giro largo», impiegando cioè - secondo la buona regola anglosassone - la stagione prossima alla ricerca in tutta Italia di giovani perfomer, alla loro preparazione per un allestimento da «school edition» del musical, infine a visionare tutte le versioni di Matilda per portarne il meglio, diretto da Emanuele Gamba, sul palcoscenico del Ravenna Festival nella primavera 2017.
Dalla creatività di Contorno nasce il progetto «Matilda the Musical Italian Academy», presentato ieri al Litta. «Il progetto spiega Contorno, cui si deve l'allestimento di una pregevole versione di un altro musical difficile, Spring Awakening tratto dal dramma Risveglio di Primavera di Frank Wedekind è rivolto a tutte le scuole di formazione dello spettacolo per ragazzi, ai teatri pubblici e privati che svolgono attività didattica e alle scuole primarie e secondarie con corsi extra curriculari di danza, musica e recitazione. Dopodiché se la qualità sarà quella auspicata, l'intenzione è di portare in scena Matilda nei teatri italiani dalla stagione successiva al passaggio al Ravenna Festival». La produzione Todomodo e Bags Entertainment si sta già muovendo per acquisire i diritti dalla Royal Shakespeare Company.
Nella versione italiana, la parte in prosa sarà in italiano, i brani cantati in inglese con sopratitoli: un'impresa nell'impresa, per i piccoli perfomer «ma spiega Mariana Kellond, supervisor della British School di Livorno attraverso una tecnica speciale che chiamiamo emotional learning contiamo di farcela». Il bando per partecipare all'Academy è reperibile sul sito.
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