La liason tra Sala e Di Maio scricchiola già. «Non lo vedo e non lo sento da alcune settimane» ha risposto ieri il sindaco sui contatti con l'ex M5S che ora, con la sua lista Impegno Civico (un parto a cui Sala ha contribuito fino a fine luglio) scricchiola nei sondaggi intorno all'1%. Sala (nella foto, ieri in piazza Duomo con il ct della Nazionale di Basket Gianmarco Pozzecco) si riavvicina al Pd, oggi alle 18.30 sarà sul palco della festa dell'Unità a fianco di Carlo Cottarelli che è capolista nel collegio di Milano centro per il Senato. Precisa: «A chi mi chiede di partecipare a dibattiti dico sì, sono stato anche alla conferenza programmatica di FdI» con la leader Giorgia Meloni lo scorso aprile a Milano, «nel mio ruolo di sindaco devo essere pronto al dialogo con tutti. Mi è arrivato anche un invito da Matteo Renzi il 6, credo che andrò».Si riferisce al «dialogo su Milano» che il leader Iv (oggi al Superstudio con Carlo Calenda) terrà al teatro Strehler. «I sondaggi danno dei valori importati per Azione-Iv - afferma Sala -. Poi, pur non avendo la tessera, la mia appartenenza politica è chiara e indiscussa».
Area centrosinistra, poi l'aveva annunciato ma non ha mai preso la tessera di Europa Verde e ora sembra di nuovo allineato con il segretario del Pd Enrico Letta, tanto da scaricare l'assessore Pierfrancesco Maran - due volte in giunta e il più votato del Pd nelle ultime Comunali - che ha protestato per la mancata candidatura. Nessun esponente della giunta Sala è nelle liste del Pd, ma il sindaco che in passato si era adirato per lo stesso motivo oggi giustifica: «La segretaria metropolitana Silvia Roggiani, che è l'anima del Pd milanese anche a livello organizzativo, ha avuto un'ampia riconoscibilità. Abbiamo in lista Fiano, Mangili, Mirabelli. Maran probabilmente meritava attenzione ma rimane il fatto che per me è difficile dare un giudizio perchè è il Pd e le decisioni vengono prese centralmente. Mi spiace per lui ma non sono convinto che non sua stato dato spazio a Milano. Roggiani è uno de giovani di punta del nuovo Pd». Ieri all'apertura della festa dell'Unità Letta si è lanciato: «Per il modo in cui hanno gestito la pandemia qui in Lombardia, talmente male, non possiamo non vincere le elezioni regionali» nel 2023. Come no. Intanto i dem non hanno un nome ed è sfumata anche l'alleanza con il Movimento 5 Stelle. E da Milano «parte la rimonta che ci porterà ad arrivare al 25 settembre e a convincere gli italiani e a cambiare le previsioni che vedono oggi il centrodestra vincente». Questa mattina a Palazzo Marino vedrà il sindaco.
E Sala invece sul risparmio energetico anticipa: «Non vogliamo fare operazioni di immagini ma dagli scarsi risultati, stiamo creando un gruppo di lavoro tra A2a,
Politecnico e Comune per presentare entro una settimana le nostre regole da adottare, si affiancheranno a quelle nazionali. I nostri uffici non a contatto col pubblico ad esempio non va bene che ora siano aperti nel weekend».
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