Civico, aggettivo. Un'autentica ossessione per il Pd e i candidati alle primarie lombarde. Umberto Ambrosoli li costringe a un estenuante zigzagare tra parole e sinonimi. E in attesa che si palesi un esegeta dell'Ambrosoli-pensiero bisogna ingegnarsi a capire. Con pazienza si arriva a Valerio Onida (nella foto) e alla sua associazione Città Costituzione, nata nel marzo 2011. Tutti concetti ben chiari nelle parole di Ambrosoli, sia nel rifiuto delle primarie di partito sia a gettare un ponte tra istituzioni e associazionismo. Onida, peraltro, non ha mai avuto scrupoli ad attaccare il Pd reo ai suoi occhi di aver falsato il risultato delle primarie del 2009 per il candidato sindaco. Arrivo terzo, dopo Pisapia e Stefano Boeri, con il 13% dei consensi.
Ambrosoli non sembra più tenero, sebbene non lo palesi ufficialmente. Di indicazioni dal Pd non ne vuole sentir parlare. Così dopo aver incassato l'appoggio del consigliere comunale Mirko Mazzali e di Nando Dalla Chiesa, si guadagna il sostegno del think tank di Onida. Dal direttivo di Città Costituzione provengono anche i primi due candidati della lista civica di Ambrosoli: l'analista Giovanni Sestito e il private banker Beniamino Piccone. Quest'ultimo spiega chiaramente gli obiettivi della lista civica. «Non ci interessano primarie di coalizione perché il messaggio è rivolto a tutti anche agli elettori di centrodestra - spiega Piccone così come Pisapia ha vinto grazie al voto di chi apparentemente gli era contrario. Non bisogna aver paura di guardare oltre lo steccato». «I partiti hanno fallito - prosegue Piccone - perché non c'è nessun filtro per verificare competenze e capacità, tutti sia a destra sia a sinistra. C'è bisogno di un'elite che per formazione e qualità rifondi la politica. Un po' come Monti e i tecnici al governo che stanno facendo bene».
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