Fra seme e seme c'è una bella differenza. Come c'è fra frumento e segale, ad esempio. Come c'è fra l'origano e il timo. I profumi. E ancora fra un piattone pieno di cibo, di quelli che non finiscono mai - salvo poi nella spazzatura sotto forma di avanzi - mentre un altro piatto, per tutti nel mondo, di sicuro ancora non c'è. E' un grande tema questo, che porta anche all'Expo 2015, tema attorno al quale hanno ruotato la scorsa settimana varie iniziative, a corollario della Giornata Mondiale dell'alimentazione, proclamata il 16 ottobre dalla Fao.
Anche questa volta Milano ha fatto la sua parte per ricordarci che il cibo resta al centro di un immenso scandalo mondiale: 842 milioni di persone soffrono la fame cronica sul Pianeta. Per parlare di questo e di sistemi alimentari sostenibili, in contemporanea fra Milano, Roma e Napoli si sono mossi dunque 14 enti promotori ed è nato il focus dell'anno: «Sistemi alimentari sostenibili per la sicurezza alimentare e la nutrizione» con l'obiettivo di dimezzare entro il 2025 gli sprechi alimentari sul Pianeta. Dodici i convegni e 90 i relatori coinvolti, a Milano una serie di iniziative didattiche che hanno visto protagonisti centinaia di studenti delle scuole primarie e secondarie con un obiettivo: parlare anche di cultura del cibo e sicurezza dell'alimentazione. Raccontare, quindi la differenza fra seme e seme. E abituarli a comprendere il difetto culturale (occidentale) dello spreco.
Dopo tanta teoria, la pratica. Obiettivo centrato per i ragazzi che hanno partecipato ai 28 laboratori, organizzati nella tre giorni all'Umanitaria di Milano, con una conduzione in cattedra di altrettanti giovani studenti che rappresentano un'eccellenza milanese, quelli dell'Istituto Alberghiero Carlo Porta. I ragazzi hanno imparato a lavorare anzi fare - un formaggio o a preparare merende con la frutta, o ancora ad estrarre Dna da un vegetale. E gli esperti del Cnr si dilungavano con semplicità a illustrare come è composta la filiera agroalimentare, come si riconosce una mutazione genetica indotta in un fagiolo o scoperto o come il frumento abbia una posizione «storica» nell'alimentazione dell'uomo. Ben 31 gli studenti del Carlo Porta che si sono messi in cattedra guidati a loro volta dagli insegnanti, impegnando 7 classi per un totale di 190 studenti, filo conduttore la valorizzazione della qualità formativa della realtà alberghiera italiana.
Entusiasta Andrea Mascaretti, ideatore e organizzatore della tre giorni all'Umanitaria: «Il nostro Salone non si ferma qui, ne organizzeremo altri due, nel 2014 e nel 2015, insieme con seminari a tema per ambito tematico dall'acqua, all'enogastronomia, all'agricoltura sostenibile. Puntiamo a un confronto serio sulle nuove professioni anche sulla base delle indicazioni dell'Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti».
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