Stadio, scintille Sala-comitati "Basta, dialogo inesistente"

Gli ambientalisti: "Dibattito pubblico sia trasparente". Il sindaco: "Rispetto le leggi, loro recriminano su tutto"

Stadio, scintille Sala-comitati "Basta, dialogo inesistente"

Il sindaco questa volta perde la pazienza e chiude la porta (semmai l'avesse aperta) ai comitati contro lo stadio di San Siro. Europa Verde, il suo gruppo di maggioranza, ha messo a disposizione ieri una sala di Palazzo Marino al comitato ambientalista che già ha depositato un ricorso contro il progetto di Milan-Inter e la raccolta di firme per indire un referendum per lanciare - terzo atto - un appello per un dibattito pubblico «che realmente serio e trasparente e non preconfezionato. Deve mettere in campo anche le alternative alla demolizione del Meazza, quindi la ristrutturazione, e portare a conoscenza dei cittadini l'intero progetto immobiliare sulle aree, di cui lo stadio è solo la ciliegina sulla torta» afferma il portavoce Andrea Bonessa, architetto. Tra i promotori ci sono l'avvocato Veronica Dini, Milly Moratti, l'ingegnere Nicola Magistretti, l'architetto Riccardo Aceti, Giorgio Goggi, l'ex candidato sindaco della sinistra radicale Gabriele Mariani. Il coordinatore del dibattito pubblico che avrà inizio a settembre è Andrea Pillon, che nelle scorse settimane ha incontrato Beppe Sala e i club per gettare le basi. «I primi passi mossi dal coordinatore non sono incoraggianti, Pillon ha coinvolto solo le squadre e non l'opinione di chi sta dall'altra parte e sarebbe utile per sviluppare i lavori» afferma l'avvocato Dini. Bonessa avverte: «Preferiamo anticipare i tempi e manifestare ai cittadini questa grossa preoccupazione, vorremmo che fosse rispettata la legge sul dibattito pubblico, vanno portati a conoscenza tutti gli aspetti e le alternative al progetto. Se il processo è deciso in modo imperiale non va bene, ricordo a Sala che siamo in una democrazia e non in un impero». E lascia intendere che una consultazione completa potrebbe anche evitare la via del referendum: il comitato aveva già depositato le mille firme da sottoporre al Garante per il via libera alla successiva raccolta di 14mila firme per l'indizione della consultazione, «attendiamo l'ok a giorni ma il referendum è l'ultima opportunità, un dibattito fatto bene potrebbe anche evitare di arrivarci». E contestano ancora la spesa di 245mila euro stanziata dal Comune per organizzare il dibattito, «in altri Paesi, come in Francia, è a carico del privato che propone il progetto». Il Comitato intende consegnare l'appello al presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, a Sala e anche ai sindaci della Città Metropolitana.

Non sembrano preoccupati del «piano b», il trasloco dello stadio a Sesto San Giovanni, sui cui i club stanno lavorando e che si concretizzerà qualora i tempi dovessero allungarsi troppo. Sala invece sta perdendo la pazienza. «I comitati sono preoccupati del fatto che si faccia un nuovo stadio, punto. A questo punto vedremo, mi pare anche che il dialogo sia scarso re, qualunque cosa facciamo non va bene quindi ognuno fa la propria parte - tglia corto -: io faccio rispettare la la legge, che prevedeva che i volumi assegnabili agli sviluppatori fossero quelli stabiliti dal Pgt, e li ho portati li. La legge prevede che bisogna fare il dibattito pubblico e lo facciamo, punto. Poi mi sembra veramente un dialogo inesistente, non posso essere interessato a ogni recriminazione. Spiegherò non a loro ma a tuttala città quella che è la mia linea». Punto.

É ancora in attesa che i club consegnino una versione aggiornata del progetto sulla base dei nuovi indici volumetrici, passaggio necessario per indire il dibattito. «Ci stanno lavorando ma non l'hanno ancora consegnato».

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