Il delitto - e il mistero triste e squallido che trascina con sé - con ogni probabilità è destinato a risolversi nel giro di poco tempo ora che la vittima è stata identificata. Fino al tardo pomeriggio di ieri, infatti, non aveva ancora un nome l'anziana donna italiana trovata cadavere la mattina all'apertura di un cantiere a Cesano Boscone, in una strada chiusa ma poco lontana dal centro, via Padre Kolbe, dove sorge un cantiere edile. Gli operai che poco prima delle 9 sono arrivati al lavoro e hanno notato quel lungo sacco di plastica verde depositato lì, in un primo tempo hanno maledetto l'idiota che si era disfatto di un sacco di rifiuti a quel modo. Quando si sono avvicinati e hanno toccato l'involucro legato con dei lacci, però, hanno potuto sentire che dentro c'era un corpo umano.
I primi ad arrivare sul posto sono stati i medici del 118. Il cadavere della donna, completamente vestita ma senza alcun tipo di documento addosso, non aveva contusioni evidenti, nessun segno di violenza e il rivolo di sangue che scendeva dal naso era compatibile con un arresto cardiocircolatorio avvenuto almeno un paio di giorni prima.
Tuttavia i militari del nucleo investigativo del comando provinciale sono stati subito certi di trovarsi davanti a un omicidio: qualcuno aveva voluto sbarazzarsi di quel corpo senza vita e non perché quella poveretta fosse morta all'improvviso per cause naturali ma perché l'aveva strangolata, naturalmente altrove.
Qualche ora più tardi, grazie alle verifiche sulle denunce di scomparsa degli ultimi giorni, il cadavere aveva già un nome e un cognome. La donna uccisa è Anna Concetta Immacolata De Santis, una vedova 77enne originaria di Brindisi ma residente a Baggio in un appartamento dove, dopo la morte del marito, abitava sola. Capelli neri, sguardo vivace, atteggiamento spigliato, la donna ha due figli. E proprio loro ne avevano denunciato la scomparsa giovedì alla stazione dei carabinieri di San Cristoforo, spiegando che la madre si era allontanata da casa intorno alle 12.30 e non aveva più fatto ritorno. Quindi avevano consegnato una foto della donna sparita (quella che riportiamo in questa pagina, ndr) perché si attivassero le ricerche.
Ora i carabinieri del nucleo investigativo hanno messo sotto torchio i figli della morta convinti che abbiano un ruolo fondamentale in questa terribile vicenda. I due sono stati interrogati in caserma, al comando provinciale di via Moscova, tutta la notte.
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