Le concentrazioni di Pm10 non sono crollate nemmeno nell'anno del lockdown, l'anno scorso a Milano le polveri sottili hanno sforato i limiti più volte che nel 2019, novanta giorni contro 72 anche se nei mesi più duri della pandemia giravano solo le auto delle categorie essenziali. I dati dell'agenzia Arpa hanno rafforzato la tesi di chi sostiene che non è il traffico ma sono le caldaie la principale fonte di smog. E ieri ha citato i dati Arpa anche il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo per sottolineare che «la giunta Sala dovrebbe ammettere il proprio fallimento sulle politiche ambientali, l'aria non è cambiata, le malattie respiratorie nemmeno e addirittura i dati di Arpa, non di Bernardo, dicono che ci sono stati picchi di Pm10 superiori». Se sarà eletto «Area B non ci sarà più. Su Area C non si può tornare indietro ma si può pensare a un periodo più corto di accensione giornaliera, magari dalle 7.30 alle 14.30». E «bisogna pensare ai residenti nella Cerchia, perchè dopo i 40 ingressi gratuiti non tutti possono permettersi di pagare 2 euro di ticket ogni giorno» per rientrare a casa propria, oggi chi vive nella ztl ha una tariffa agevolata rispetto ai 5 euro pieni. Sul tema Bernardo vuole ascoltare anche i commercianti. Ma «la mobilità va ripensata - insiste -, Area C ha congestionato il traffico e prendendo ad esempio via Pontaccio», zona Brera, dove mesi fa è comparsa anche una delle famose piste ciclabili tracciate con la vernice a terra, «c'è già caos adesso, non oso immaginare cosa diventerà a settembre con il Salone del Mobile e la riapertura delle scuole. Bisogna ripensare la mobilità in base alla salute e alla produttività di chi lavora». Da ottobre «speriamo quindi si possano ridurre i tempi di accensione», ovviamente se sarà eletto, ma intanto il candidato del centrodestra lancia un richiamo immediato a Beppe Sala: «Per tutto agosto ritengo che le telecamere vadano spente». Nel 2017 Area C andò in ferie solo per una settimana, dal 14 al 20 agosto, nei due anni successivi nessuna tregua, nonostante i pressing del centrodestra, e persino l'anno scorso nonostante l'emergenza Covid fosse tutt'altro che superata. Approva (ovviamente) la linea l'assessore regionale Fdi Riccardo De Corato che anche ieri al mercato di piazzale Lagosta ha raccolto 190 firme contro Area B, Area C e la ciclabile di corso Buenos Aires: «Sala ha usato il ticket d'ingresso per fare cassa, noi aboliremo Area B e ridurremo l'orario di Area C».
L'assessore alla Mobilità Marco Granelli «tradito» dal Pm10 si appende ora all'ozono. «In estate e soprattutto nei mesi di luglio e agosto l'inquinante più pericoloso è l'ozono - spiega citando anche lui Arpa -. É pericoloso per la salute, per le vie respiratorie, e più a rischio sono i bambini. E poi per le piante. E per ridurre l'ozono il consiglio di Regione è di usare meno l'auto e i diesel in particolare. Milano lo mette in pratica. E strano che Bernardo, un pediatra, dica invece che in agosto toglierebbe Area C e poi via area B, così aumentiamo traffico e ozono. Negli ultimi 9 giorni a Milano la soglia obiettivo è stata superata per 5 giorni, e non bisognerebbe superarla per più di 25 giorni all'anno». Si deduce che il Comune non intende spegnere le telecamere neanche ad agosto.
Bernardo boccia la proposta dei radicali di istituire un «sindaco della notte» che coordini la sicurezza e le attività nelle ore della movida, su cui Sala si è detto disposto a ragionare. «Non c'è bisogno di due sindaci, ne basta uno che lavora nelle 24 ore per la città e serve più presidio dei vigili» ribatte. Anticipa che nella sua lista civica, che presenterà più avanti, ci saranno solo «uomini e donne della società civile» e oltre a Lega, Forza Italia, Fdi e Noi con l'Italia «altri partiti si stanno avvicinando alla nostra area, i Repubblicani, i Liberali Europei e altri, siamo una casa aperta, l'importante è la competenza, la legalità e la voglia di fare per la città».
Dell'area repubblicana potrebbe candidarsi nella civica l'ex assessore alla Mobilità Franco De Angelis. Chiude invece a movimenti di estrema destra come Forza Nuova o Casapound, «li ascolto ma grazie, no, gli estremi non fanno per me».
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