Terza dose "inevitabile". E un nuovo lockdown "mirato ai non vaccinati"

Bertolaso accelera su campagna agli over 40 Clementi (S. Raffaele): ok misure differenziate

Terza dose "inevitabile". E un nuovo lockdown "mirato ai non vaccinati"

Cresce l'allerta anche della nostra regione per la crescita dei contagi e dei ricoveri nei reparti ospedalieri. Così se il coordinatore delle terapie intensive nell'Unità di crisi della Regione Lombardia, Antonio Pesenti parla di un «aumento dei ricoveri in rianimazione perché quelli in area medica sono sostanzialmente saliti negli ultimi giorni», si iniziano già a vagheggiare soluzioni mirate nei confronti dei non vaccinati: «le attività di contenimento della pandemia devono riguardare chi è stato meno responsabile» secondo Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele.

Il presidente della Regione Attilio Fontana e il coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso anche ieri hanno ribadito l'appello ai cittadini perchè si sottopongano a profilassi. «Voglio soltanto che la Lombardia esca da questa crisi, che la gente aderisca con determinazione alla terza dose e che quelli che ancora fino ad oggi non si sono vaccinati si facciano vaccinare» ha detto il governatore. La vaccinazione «è l'unica cosa sicuramente utile. A chi non si vuole vaccinare bisogna far capire che è opportuno farlo, per sé e gli altri». Con tutto che la Lombardia è la «Regione che ha vaccinato più di tutti, con oltre 8 milioni di doppie dosi per tutti, ha ricordato Bertolaso, «la media italiana di incidenza dei contagi è di 78 su 100mila abitanti, mentre in Lombardia è di 56». Ecco quindi che «la terza dose è inevitabile». «Continuiamo a lavorare senza guardare in faccia nessuno - aggiunge Bertolaso- e fino a quando non avremo fatto la terza dose all'ultimo dei lombardi che ha diritto, non ci arrenderemo». «Dal primo dicembre - annuncia Fontana- inizieremo secondo le indicazioni del governo agli over 40. A breve daremo le indicazioni per le prenotazioni».

L'accelerazione sui vaccini arriva dall'aumento costante anche se lieve dei contagi. A monte il netto calo della copertura immunitaria delle prime due dosi di vaccino. «Si è vista una crescita dei ricoveri che non è ancora arrivata sulle terapie intensive, anche se ci aspettiamo un aumento almeno del 10-15 per cento nei prossimi giorni» prevede il coordinatore Pesenti. «Oggi abbiamo 50 ricoverati per polmonite da Covid nei reparti di terapia intensiva in tutta la regione e questo numero è rimasto abbastanza stabile nell'ultima settimana», ha riferito, «mentre lo scorso anno ne avevamo 1.500». Ma c'è un dato da tenere presente: «La maggior parte dei ricoverati sono non vaccinati», ha ribadito Pesenti. «Diciamo che su 100mila vaccinati noi abbiamo 1-2 ricoveri in terapia intensiva, mentre per ogni 100mila non vaccinati i ricoveri sono tra i 20 e i 30. Questa è la proporzione di rischio», ha evidenziato il coordinatore.

«Siamo molto vicini alla saturazione delle rianimazioni lombarde - avverte Roberto Fumagalli, direttore della Terapia intensiva di Niguarda che siede al tavolo di coordinamento lombardo - del primo step di attivazione dei letti Covid». Così «il numero dei ricoveri giornalieri in rianimazione oscilla tra i 2 e i 4 al giorno, che rappresentano il 10 per cento delle immissioni in ospedale.

Si tratta per lo più, l'80 per cento circa di cittadini non vaccinati, tra i 63 e i 64 anni in media, per la maggior parte con comorbidità, quindi pazienti considerati fragili cui è particolarmente consigliata la vaccinazione» conclude Fumagalli.

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