Ticket antismog, nube di polemiche I sindaci dell’hinterland insorgono

Desio: «Una gabella assurda» Seregno: «Allora faremo pagare chi viene da noi» Paderno: «Ci hanno ignorato»

L’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, non fa mistero sulla sua perplessità in merito all’introduzione del ticket antismog, approvato dalla giunta di Palazzo Marino. E i primi cittadini della Brianza lo seguono a ruota. Siamo di fronte a un coro di dubbi, addirittura minacce di protesta.
La decisione di Letizia Moratti ha fatto arricciare il naso a parecchi sindaci, sia della Casa delle libertà sia del centrosinistra. «Il mio parere – esordisce Giampiero Mariani, sindaco di Desio – è assolutamente negativo, sotto tutti gli aspetti, per i cittadini dell’intera Brianza. Introdurre il pagamento di una gabella così onerosa che va a incidere sulle tasche dei pendolari che lavorano a Milano è assurdo. Mi consola solo il fatto che abbiamo appena realizzato un parcheggio per 250 auto proprio al servizio della stazione della linea Como Milano. In ogni caso penso che una volta arrivati nel capoluogo i problemi per i miei concittadini restino».
Stessa musica per quanto riguarda Seregno. Il sindaco leghista Giacinto Mariani non usa mezzi termini: «Sono contrarissimo. A questo punto se le cose non cambieranno applicheremo il principio della reciprocità. Chi viene nelle nostre zone per lavoro, dovrà sborsare una tassa. Del resto deliberare il pagamento di un ticket, con le cifre che ho letto sul giornale, non ha senso. Spero proprio che la giunta di Milano ci ripensi». Durissimo anche il primo cittadino di Lissone: «Siamo tornati al Medioevo. È un provvedimento di chiusura totale verso le esigenze di chi ogni mattina va a Milano per lavoro. Sarebbe stato sicuramente corretto se fossimo stati almeno interpellati. Cosa andremo a dire ai pendolari?».
E i mezzi pubblici? Carenti, ribattono in coro gli amministratori brianzoli. I treni delle Ferrovie Nord Milano, durante le ore di punta assomigliano a scatole di sardine. I vagoni che sferragliano sulla linea di Trenitalia arrivano in stazione centrale e sono affollatissimi. «Affermare che sono contrario è poco – aggiunge il sindaco di Paderno Dugnano, Gianfranco Massetti -. Dovevamo essere coinvolti nella discussione. Che fine faranno, per esempio, le risorse incamerate dal comune di Milano? Certamente faremo una protesta. Siamo di fronte a un modo scorretto di affrontare problemi, seppure importanti come quelli che riguardano l’inquinamento». Mentre i commercianti di Milano hanno già posto da tempo il pollice verso, quelli della Brianza, almeno loro pensano di «trattenere» in zona un maggior numero di clienti.

«Noi lo speriamo – conferma Alessandro Radice, presidente egli esercenti di Desio -. Non abbiamo cercato nulla ma se qualche consumatore invece di pagare per andare a Milano per lo shopping si ferma da noi è un fatto positivo».

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