Frutto delle indagini della Digos di Milano e dei colleghi di Napoli per gli scontri avvenuti in via Novara il 26 dicembre scorso, prima della partita tra l'Inter e il Napoli, durante i quali ha perso la vita Daniele Berardinelli, è l'iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano di 15 tifosi del Napoli. Ma non è finita qui. Finora i tifosi iscritti nel registro degli indagati a Milano sono 23, quindi tre persone sono in carcere - Marco Piovella, Francesco Baj e Simone Tira - e un altro tifoso, Luca Da Ros, è stato scarcerato dopo il contributo dato alla ricostruzione di quella serata nera del calcio.
Da quanto però si è appreso da fonti investigative, diversi ultrà interisti sarebbero stati contattati dalla questura per nominare un difensore di parte in vista dell'autopsia sul corpo di Belardinelli: fino a quando non sarà chiaro il numero degli indagati - e a tutti non sarà stato notificato quell'atto - infatti, non è
possibile procedere per legge a esami irripetibili. Tra le persone contattate ci sarebbe anche Alessandro Caravita, il figlio di Franco, storico fondatore e capo dei Boys, una delle componenti più forti della curva nerazzurra.RC
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