Un tram che si chiama pianoforte

Per un weekend 350 concerti in tutti i luoghi della città: dai mezzi pubblici alla Darsena alla Villa Reale

Un tram che si chiama pianoforte

Una città adagiata su una tastiera di ebano e avorio. Torna il Piano City Milano con la sua quarta edizione: dal 22 al 24 maggio la rassegna pianistica sarà, per la città, un «week end allungato» fittissimo di eventi (sono più di trecentocinquanta), tali da trasformare in sale concerto gli angoli più disparati metropolitani. Come ogni anno, la particolarità di Piano City è quella di portare sulle tastiere dei mille pianoforti disponibili le dita di grandi interpreti affermati così come di giovani talenti o di semplici appassionati: una kermesse musicale super-democratica, dunque, dove l'unico discrimine è, naturalmente, il saper maneggiare lo strumento.

Al centro del cartellone ci sono, come sempre, gli House Concerts e i Concerti in cortile, un centinaio di concerti che trovano cornice in spazi privati come abitazioni e cortili, ai quali si affiancano i City Concerts nelle più diverse location, dalla Rotonda di via Besana a Villa Scheibler a Quarto Oggiaro, da Villa Simonetta al Piano Center presso la GAM Galleria d'Arte Moderna Villa Reale, fino alla sede storica di Edison in Foro Buonaparte. «A questi si aggiungono - ha spiegato l'assessore alla Cultura del Comune Fillippo Del Corno – spazi inediti come la Darsena, il Wheatfield, cioè il campo di grano nel piazzale Gae Aulenti, Palazzo Archinto e il nuovo polo Citylife presso l'ex Fiera Campionaria cittadina. Simbolica è anche l'esposizione di dodici pianoforti allineati lungo il Decumano in Expo durante i giorni della manifestazione».

A dare il via alla manifestazione è il concerto presso l'Arena Civica in Parco Sempione – venerdì 22 maggio alle ore 20.45 - del pianista e compositore tedesco Hauscka (nome d'arte di Volker Bertelmann), star internazionale nota per come trasforma e amplifica le sonorità tradizionali del pianoforte inserendo oggetti sopra o tra le corde dello strumento. Il musicista tedesco - su un palco articolato a diversi livelli insieme ad altri tastieristi - porta a Piano City la composizione inedita in tre atti, eseguita in prima assoluta, «Music for seven key instruments and percussions», ispirata all'Esposizione Universale milanese del 1906. Oltre al suo pianoforte preparato Hauschka ne «guiderà» altri due a distanza attraverso un iPod. L'anno scorso a inaugurare la rassegna era stato Ludovico Einaudi con l'opera «Le Piano Africain»: un avvenimento di grande suggestione, attorno a un'opera anche in quel caso inedita, che aveva ipnotizzato una platea di oltre 25.000 persone. Del suo rapporto con la musica Hauschka non racconta solo rose e fiori: «Fino ai dodici anni di età ho evitato di diventare pianista vero. Suonare era una pressione per me, che mi confrontavo con i grandi come Horowitz o Argerich. Oggi, dopo undici dischi e tanti anni di musica, mi sento finalmente a mio agio».

Impossibile citare tutti i concerti nel fitto cartellone, accessibili comunque al sito Pianocitymilano.

it: tra gli eventi speciali i tre concerti di musica classica domenica 24 pomeriggio nell'area verde del Parco CityLife, la maratona musicale alla Loggia dei Mercanti con gli studenti del Conservatorio, il ritorno del Piano Boat sui Navigli Lombardi e il Piano Tram che, ancora domenica 24 offre musical dal vivo.

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