Trasporti, a lezione da Londra «Fate come noi alle Olimpiadi»

Il capo della Transport of London dà i suoi consigli: «Soddisfare i turisti senza penalizzare i pendolari»

Sei mesi per somigliare di più a Londra. Ambizione azzardata, perché sono diverse le condizioni di partenza: la rete metropolitana della capitale inglese è la più antica del mondo e ha 11 linee, quella di Milano ne ha quattro, una ancora da ampliare. E diversi sono gli eventi: le Olimpiadi stanno a Expo più o meno come i 400 metri stanno a una maratona, fa giustamente notare l'ingegner Alberto Zorzan, direzione centrale di Atm. Londra 2012 è durata 16 giorni (più 10 per i giochi Paralimpici, un mese dopo), Expo 2015 andrà avanti per mezzo anno, dal 1 maggio al 31 ottobre. In comune tra c'è il grande bacino di visitatori. Gestito brillantemente dalla Transport for London - i giornali titolarono “Performance da medaglia d'oro per i trasporti“ - tutta ancora da affrontare nel caso milanese. Per questo ieri in città è arrivato da Londra Sir Peter Handy, l'uomo che gestisce l'azienda del trasporto pubblico della City, e che dopo l'impresa dei Giochi ha ricevuto dalla Regina l'onorificenza del Knight Bachelor. Forse il presidente di Atm Bruno Rota non vincerà l'Ambrogino d'oro, ma cominciare dalle dritte di chi ha saputo fare è un buon punto di partenza.

La questione è delicata, specie nel momento in cui - come ricorda il sindaco Giuliano Pisapia, che all'ultimo ha rimesso mano all'agenda di giornata ed è passato al volo per un saluto - Milano «con i suoi 4 milioni di abitanti si avvia a diventare città metropolitana, come Londra che ne ha il doppio». Obiettivo: far arrivare tutti i visitatori alla meta senza problemi e al contempo garantire a chi vive in città il normale funzionamento dei mezzi pubblici. Come? Integrando bus e metro, preparandosi a risolvere in velocità le emergenze, comunicando bene con i cittadini: eccoli, in sintesi, i consigli di Sir Handy. Il pericolo maggiore è proprio l'accavallamento dei pendolari del mattino con i turisti in visita al sito espositivo, i cui cancelli aprono alle 10. «Non nascondiamo che questo ci preoccupa, l'apertura del sito alle 10 è già frutto di una mediazione con Expo, noi avremmo preferito mezz'ora dopo, alle 10.30», ammette il presidente di Atm Bruno Rota. La società si prepara a rispondere al grande flusso - 20 milioni di persone nei 184 giorni dell'Esposizione, con picchi di 250mila visitatori nei giorni festivi, e sulla testa ancora la spada di Damocle dell'incertezza sui fondi da Roma - potenziando flotta, dipendenti e corse. Quindi: 220 milioni per l'acquisto di 30 nuovi treni, di cui 20 destinati alla linea rossa (il primo parte entro fine anno) che da sola porterà a Rho Fiera il 23% dei visitatori. A riposo i mezzi più datati: il rischio guasti va ridotto al minimo. E, oltre a 50 nuovi macchinisti, più tecnici sulle singole stazioni, nuove assunzioni («una ventina» ipotizza Rota) per potenziare la manutenzione (che avverrà di notte) e la sicurezza. Poi più corse, e orario serale prolungato su tutte le linee al sabato e nei festivi.

«Nel nuovo piano

industriale di Atm 20 pagine sono dedicate solo ad Expo. Per noi non è un business, ma si tratta di far quadrare i conti», assicura il presidente Rota. Le somme vere, poi, si tireranno tra 12 mesi.

Twitter @giulianadevivo

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