Come nelle favole. Ma stavolta è realtà. Il tesoro del passato spunta a sorpresa. In questa storia non c'è il nonno previdente che aveva sotterrato la sua fortuna, ma gli antichi che mai avrebbero immaginato ciò che ieri invece è accaduto. Un'anfora con 300 monete d'oro, perfettamente conservate, hanno resistito a millenni. Invasioni. Guerre mondiali. Inquinamento. Traffico di auto allora impensabili. E a mettere le mani su quella ricchezza, valutata oggi milioni di euro, sono stati gli archeologi di supporto agli scavi per la ristrutturazione dell'ex teatro Cressoni. Centro di Como. Anno Domini 2018 che non era nato neppure lui quando le preziose monete furono sotterrate proprio lì.
Il foro di Novum Comum era poco distante e Gesù Cristo sarebbe venuto al mondo «solo» duecento anni dopo. Rispuntano ora, fuori corso legale ma inequivocabilmente con i tratti di chi la sa lunga e ha un grande valore. A farle parlare saranno gli specialisti - restauratori, numismatici e storici del Mibac di Milano - già al lavoro per ricostruire la loro storia. «Non conosciamo ancora nei dettagli il significato del ritrovamento - ha detto il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli - ma quell'area sta dimostrandosi una miniera d'oro per la nostra archeologia. Una scoperta che mi riempie di orgoglio». Ventisette dei pezzi estratti saranno presentati lunedì mattina alle 11.30 alla Soprintendenza in via De Amicis 11. Sembra che alcune monete risalgano al governo di Antemio Procopio, ma lo studio sarà lungo e i particolari da accertare sono ancora moltissimi. Come, ad esempio, quali altri segreti riserverà quest'area.
Non si esclude che altri reperti romani possano venire alla luce nella continuazione degli scavi. «Una dimostrazione dell'efficacia di tutela e conoscenza del patrimonio» ha commentato il soprintendente Luca Rinaldi.SteG
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