Una pena di due anni e otto mesi e scarcerazione immediata. La sentenza della corte d’Assise ha ridimensionato di molto la richiesta del pm, a 24 anni di reclusione, per l’ex ballerina lituana Oksana Murasova, accusata di aver ucciso con una coltellata al cuore il convivente Ruslan Bilous nel loro appartamento di via Ripamonti il 4 aprile del 2015.
I giudici hanno cancellato l’accusa di omicidio volontario e derubricato il reato in omicidio colposo con eccesso colposo di legittima difesa. Hanno inoltre stabilito che sono venute meno le esigenze cautelari. La donna, 28 anni, dovrà comunque risarcire 30mila euro alla sorella della vittima.
Il pm Alessandro Gobbis ha preannunciato il ricorso in Appello. La difesa della Murasova - chiedendo l’assoluzione - aveva sostenuto che la donna colpì Bilous, 32enne ucraino, per legittima difesa. Anche perché lui stava minacciando la sua bambina di tre anni. Gobbis al contrario aveva affermato che l’imputata ha raccontato bugie durante l’indagine parlando di ripetute violenze domestiche subite. E che la vittima non era «un delinquente» come lei avrebbe voluto dipingerlo. «Rapporto conflittuale? Si può definire così - ha chiesto alla corte - quello con un uomo innamorato che non condivide che la compagna lavori in un night?».
Da oltre un anno Oksana Murasova si trovava con la figlia all’Icam, l’Istituto a custodia attenuata per le detenute con figli piccoli. «È stata accertata la verità», hanno detto i difensori Patrizio Nicolò e Alessandra Silvestri.
«Adesso cercherò di proseguire il percorso intrapreso grazie allo psicologo insieme alla mia bambina», ha detto Oksana. «È la decisione peggiore - ha concluso l’avvocato di parte civile Raffaele Giacomini - perché così si infanga la memoria di quest’uomo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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