Vaccinazioni al via nei 23 Comuni "rossi" tra Bergamo e Brescia

Partite le somministrazioni agli over 60. Ambulatori a Bollate per gli ultraottantenni

Vaccinazioni al via nei 23 Comuni "rossi" tra Bergamo e Brescia

Sono partite ieri mattina le prime vaccinazioni per la fascia di età tra i 60-79 anni nelle zone a rischio della Lombardia, per un totale di 3600 dosi iniettate. In particolare nei 15 comuni nella Bergamasca sono stati vaccinati i cittadini tra i 60 e i 79 anni mentre negli 8 del Bresciano solo over 80. Anche nei prossimi giorni il ritmo delle inoculazioni dovrebbe viaggiare sulle 4mila al giorno. Questo quanto prevede il nuovo Piano approvato dalla giunta lombarda mercoledì secondo cui 24mila dosi saranno somministrate agli over 60 nei comuni al confine tra Bergamo e Brescia per formare un «cordone» protettivo e impedire che il picco di contagi in questi territori possa dilagare nel resto della Lombardia. «In quei centri - aveva spiegato il commissario lombardo per il Piano vaccinale Guido Bertolaso - ci saranno diciotto linee vaccinali in provincia di Bergamo e altrettante in provincia di Brescia. E così, «entro sei giorni chiudiamo questa prima partita di vaccinazioni lungo questa diga tra le due province».

Parallelamente proseguono le somministrazioni ai cittadini over 80 che hanno dato la propria adesione alla campagna partita il 18 febbraio, che ammontano a 38.707 dosi su 529.696 adesioni totali, di cui 331.984 tramite il portale, 171.672 con i farmacisti e 26.040 tramite i medici di base. Così ieri è partita la campagna straordinaria a Bollate, dove sono stati riscontrati 59 positivi con variante inglese tra bambini, famigliari e personale nella scuola dell'infanzia Munari a Ospiate e alla primaria Marco Polo, per i cittadini più fragili e a rischio quindi gli ultraottantenni e il personale delle scuole. Da oggi a martedì verranno garantiti 2 ambulatori con 4 linee vaccinali dalle 9 alle 18.30, per un totale di 408 appuntamenti al giorno. Da mercoledì l'attività proseguirà al POT di Bollate dal lunedì alla domenica per un totale di 360 appuntamenti al giorno.

Il grosso nodo continua a essere l'insufficienza di dosi tanto che due giorni fa il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha proposto alla Conferenza Stato Regioni, presente il ministro Roberto Speranza e la neo Ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini «nella sollecitazione generale di far arrivare più vaccini, che ci sia una consegna immediata in quei territori dove il virus è in crescita». Mentre il vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti ha formalmente depositato la richiesta al Ministero della Salute di poter vaccinare a tappeto la popolazione con una sola dose e di allungare i tempi del richiamo.

«Finchè non ci sarà la conclusione della campagna, si dovrà sempre prestare molta attenzione» ha detto in serata Fontana, alla notizia della classificazione «arancione» della Lombardia, invitando la popolazione, anche vaccinata, a indossare la mascherina e a mantenere la distanza di sicurezza.

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