Causa coronavirus gli italiani sono tutti chiusi in casa. Possono muoversi solo per comprovate necessità, per acquistare il cibo, far fare pipì al cane e poco altro. Neppure la passeggiata coi bambini è chiaro se sia permessa oppure no. Se sgarrano, scatta la multa e in certi casi pure una denuncia. Il discorso è però diverso, ed è qui la stranezza, se chicchessia se ne va in giro ed occupa una casa (popolare o meno). Se viene beccato in flagranza, non ci sarà nessuna delle sanzioni previste per il contenimento dell'epidemia.
A scriverlo è stato il prefetto di Milano, Renato Saccone, in una comunicazione del 27 marzo in merito alle "numerose segnalazioni di nuove occupazioni" degli alloggi gestiti dall'Azienda lombarda per l'edilizia popolare (Aler). In caso di malviventi beccati in flagranza, spiega il prefetto, sul piano sanzionatorio "non potranno configurarsi le fattispecie configurate, da ultimo, dal Decreto legge 25 marzo 2020, n. 19". Il motivo? "Appare evidente che di spostamento e di assembramento è corretto parlare soltanto in caso di accertamenti eseguiti in luoghi pubblici o aperti al pubblico". Dunque le sanzioni non valgono per chi si è spostato per trovare un appartamento libero e vi si è "assembrato", sfondando la porta e rendendolo suo. Restano ovviamente le "pene" previste per l'occupazione in sé, ma è curioso che a queste non si aggiungano le sanzioni per non aver seguito l'imperativo #iorestoacasa.
La querelle si inserisce in un contesto piuttosto caldo per gli alloggi popolari lombardi, cui questa mattina è stata dedicata una riunione in prefettura. Nel solo mese di marzo, Aler ha dovuto far fronte a 102 interventi in flagranza, recuperando 57 case mentre altre 45 risultano occupate. A preoccupare sono sopratutto gruppo organizzati di rom, che - come raccontato dal Giornale - approfittano del coprifuoco per sfondare le porte degli appartamenti. Nello stesso periodo dell'anno scorso, infatti, gli interventi erano stati molti meno: solo 70.
Il problema è tale che ne è nata una polemica. Nella comunicazione, il prefetto cita infatti le occupazioni subite da Aler mettendole a confronto con il patrimonio gestito da Metropolitana Milanese (MM) dove non sembra registrarsi la stessa pressione. Saccone sugerisce ad Aler di mettere in campo "ulteriori misure di rafforzamento della tutela patrimoniale", sia con "un impegno costante del personale ispettivo" sia con il ricorso alla vigilanza privata. La comparazione tra le due realtà ha sollevato alcune proteste, non solo politiche. "Affrontiamo da soli questi delinquenti e soprattutto con un significativo costo - spiega al Giornale.it una fonte Aler - MM invece utilizza gratuitamente la Polizia Locale. Non si può comparare questo servizio e chi lo fa è in mala fede". Peraltro in una mail che ilGiornale.it ha potuto visionare, il Comune di Milano ha comunicato che i servizi sociali non potranno "più presenziare agli sgomberi in flagranza di reato, poiché il centro di accoglienza è stato chiuso a causa dell'emergenza sanitaria in atto".
L'Azienda lombarda potrebbe chiedere l'intervento della polizia, che però in questi giorni è impegnata "in via assolutamente prioritaria" nelle attività di contenimento del'epidemia. Gli agenti, assicura il prefetto, "mantengono costante l’attenzione al fenomeno e continueranno ad intervenire su tutte le situazioni di flagranza segnalate da Aler". Ma c'è chi sostiene che con l'emergenza sanitaria in corso non sempre questo accada: "La posizione del Prefetto è estremamente grave - attacca Max Bastoni, consigliere regionale e comunale della Lega - Ed è ancor più grave che chieda ad Aler di dotarsi di un sistema di vigilanza privata. Abdica al suo ruolo di garante della sicurezza. Una condotta confermata dall’episodio di ieri in via Selinunte dove, chiamate dagli ispettori Aler due pattuglie della polizia di stato si sono rifiutate di allontanare degli occupanti abusivi per una pretestuosa emergenza sanitaria. Ci credo che MM abbia la meglio nel confronto con Aler disponendo di pattuglie della Polizia locale preposte agli sgomberi. Peccato che il protocollo in corso preveda che i vigili debbano intervenire ovunque non solo nelle case popolari gestite dal Comune di Milano".
Bastoni lancia allora una provocazione: "Se questa è la posizione del Ministero degli Interni, sarebbe veramente il caso di rivolgerci ai privati, a partire dalla funzioni fin qui esercitate da Saccone. Da cui, beninteso, ci aspettiamo immediate scuse".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.