Visitatori in mostra: chi guarda il quadro ora è il protagonista

Quante volte, andando a vedere una mostra in una galleria privata o in un museo, ci siamo avvicinati a un quadro o una scultura per osservare meglio il lavoro di un artista e abbiamo indicato a un amico un particolare? E non ci siamo mai resi conto che i nostri gesti, i nostri stessi corpi, potevano essere, per l'occhio esterno di un pittore o di uno scultore, altrettanto interessanti del soggetto su cui il nostro occhio di «dilettanti» si era puntato.
«Andar per mostre» è il titolo di una particolare e interessante esposizione della Galleria d'Arte Ponte Rosso di Via Brera 2, che riesce ad avere un occhio fresco su un tema a dir poco curioso. Fino al 6 giugno si possono ammirare ben 60 opere di artisti italiani del Novecento, presenti in mostre collettive o monografiche. Si inizia con Leonardo Spreafico, Attilio Rossi, Luigi Brambati, Attilio Melo, Paolo Paradiso per poi passare a Vernizzi e gli amici del Bagutta con lavori di Novello, Palazzi, Morelli, Steffenini.
Come secondo gruppo si possono ammirare fino al 30 giugno «Le Quattro stagioni» con Moro, Fedeli, Giunni, Perelli, Bellotti, Faini, Luraghi, Malondugno. Nella sala della nota galleria di Brera si prosegue ammirando con estrema curiosità il gruppo di pittori appartenenti a Fornasieri, Ginepri, Ragusa, Suzzoni, Carradore, Malandugno. Non mancano «I pittori di Burano» come Vellani Marchi, Dalla Zorza, Consadori, Spilinbergo, Senigaglia. Tutti si distinguono per la vivacità della luce e per la pennellata che rende la scena dello spettatore davanti a un quadro molto incisiva e dall'impronta marcata.
A chiudere il percorso sono i Maestri del Novecento come Carpi, De Grada, De Amicis, Lilloni, Barbieri. Qui ci si trova davanti a soggetti delicati, precisi, fatti in punta di pennello e dai colori sfumati, dove un'epoca è ben contraddistinta dalle altre.
Cornici, allestimenti, persone, cappelli dei visitatori segnano le date dello scorrere degli anni. Il pensiero si fa forma: l'artista riprodice una realtà ben precisa ma ne studia i movimenti, i colori, l'espressione di un viso, lo stile di un pubblico, la messa in scena di un critico d'arte o la lente d'ingrandimento di un collezionista posata sulla tela. Una mostra nella mostra, un vasto ventaglio di periodi e di stili nei quali sono state realizzate queste opere piuttosto curiose.
Un'operazione intelligente che ci lascia la stessa sensazione di quando veniamo ripresi inconsapevolmente da una cinepresa o telecamera e ci vediamo proiettati su di un muro un istante dopo. Il rapporto tra la lontananza e la vicinanza di uno spettatore davanti a un quadro ne determina la fisionomia, il tratto, l'azione per così dire istantanea, rispettando la logica e l'importanza reciproca del guardare e dell'essere visto, del percepire e del conoscere.

Il primo passo verso una più approfondita azione critica lo fa in apparenza lo spettatore, mentre in realtà il soggetto primo è l'opera d'arte dell'autore che l'ha creato.
La galleria rimane chiusa la domenica e il lunedì. E' aperta dalle 10-12,30 alle 15,30-19.

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