Zam, dove i centri sociali fanno paura

Zam, dove i centri sociali fanno paura

Certo non si può dire che i ragazzi del centro sociale Zam non siano disponibili e accoglienti. «Una sera siamo andati a vedere cosa stavano combinando: c'era una delle loro feste, con musica a tutto volume e una fiumana di ragazzi: eravamo curiosi, oltre che un po' indispettiti per tutta quella confusione. E poi volevamo proprio vedere chi aveva avuto l'ardire di occupare da un po' senza essere cacciato un palazzo tanto bello, nel cuore del centro storico di Milano, uno stabile che voleva persino la scuola di ballo della Scala» spiegano due anziani ma arzilli signori che abitano a due passi dalla basilica di Sant'Eustorgio e anche da via Santa Croce 19, al Ticinese, nel palazzo che fino a otto anni fa era occupato dalla scuola media «Giulio Cesare» e ora è abitato dai giovani dello Zam. Quella notte i due vecchietti, accolti con cordialità dai ragazzi - così cari al sindaco Giuliano Pisapia al punto che di farli sgomberare da lì, almeno finora, non se ne parla proprio - si sono sentiti proporre nientepopodimeno che una stanza della vecchia scuola. «Se avete bisogno di un'aula per venirci a stare, ve la diamo volentieri» hanno detto i giovani dello Zam ai nonnini sbigottiti.
I signori hanno ringraziato e se ne sono andati via. Naturalmente non hanno rivelato ai ragazzi di far parte del Comitato delle Basiliche fondato, insieme al Comitato La Cittadella, dal giornalista Claudio Bernieri e che combatte la movida selvaggia nel quartiere. E il giorno dopo, sempre calati nella parte degli innocui nonnini, gli anziani sono tornati nello stabile per fotografare, alla luce del giorno, i cumuli di spazzatura che stazionano nel cortile dello stabile e che sono lì da mesi. «Ci siamo preoccupati e abbiamo chiesto ai ragazzi se tutta quella robaccia non potesse attirare i ratti - concludono i due anziani -. Loro sono rimasti sul vago. E quando abbiamo fatto notare che l'area era piena anche di rami e foglie secche accanto a secchi di vernice, ci hanno risposto, candidi, che rami e foglie erano stati portati lì dei loro amici che abitano fuori Milano. “Sapete, là non li possono bruciare, qui invece a noi non impedisce nessuno di dar fuoco alle sterpaglie“».
È stato a quel punto che gli anziani si sono allontanati in fretta e furia. «Abbiamo deciso in quel momento che dovevamo diffondere le foto dell'immondizia e delle foglie secche...Speriamo non succeda mai nulla, per carità - concludono -. Ma se scoppiasse un incendio o ci fosse un'invasione di ratti, beh, non si potrà mai dire che nessuno sapeva, nessuno si era reso conto e le solite cose che si sentono quando si scaricano le responsabilità».
Intanto funzionano a gonfie vele, l'osteria, la discoteca e, ultimo nato, il cinema che lo Zam ha aperto proprio nell'edificio della ex scuola. Tutte attività rigorosamente abusive nate a fianco della basilica di Sant'Eustorgio, il primo luogo apostolico dove venne aperta una fonte battesimale e dove furono custodite le spoglie dei Re Magi.

«Quel che ci preoccupa - spiegano i residenti che appartengono ai comitati che combattono la movida selvaggia - è che allo Zam, tra sporcizia e degrado, vendono alcol a due soldi ai minorenni che poi si ubriacano in strada. Inoltre, con i loro graffiti, questi ragazzi hanno deturpato la prospettiva della piazza».

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