Paola Fucilieri
Uninfinita serie di minacce di vario genere «condite» da gesti muscolari volti più a impressionare che a concretizzarsi. Una pericolosa messinscena che ieri mattina, a Quarto Oggiaro, ha preoccupato molta gente, costretta a sgomberare un intero palazzo e ha tenuto impegnati poliziotti e vigili del fuoco per almeno quattro ore. Alla fine Maurizio Famà - un muratore di 40 anni che sosteneva di voler compiere un gesto disperato se non gli avesero fatto incontrare la moglie e i due figli di 5 e 15 anni, collocati da due settimane dal tribunale dei minori in una comunità protetta proprio per le intemperanze delluomo - è stato arrestato per resistenza e minacce aggravate, quindi denunciato per procurato allarme. Dopo aver millantato fino allo sfinimento di volersi togliere la vita prima lanciandosi dal balcone del suo appartamento, al settimo piano di uno stabile di via Satta e poi aprendo il gas, luomo si è limitato ad accendere tanti piccoli incendi allinterno del suo appartamento, prontamente spenti dai vigili del fuoco. Che, alle 11.30, hanno fatto irruzione dalle finestre dellabitazione (mentre, in contemporanea, la polizia sfondava la porta) bloccando il mitomane.
Lallarme è scattato alle 7.40 quando diverse telefonate giunte al 113 hanno segnalato la presenza di Famà sul parapetto del suo appartamento. Sul posto sono giunte le volanti del commissariato di Quarto Oggiaro con il dirigente, Marco Germani, al quale, poco dopo, si è aggiunto il capo della squadra mobile, Vittorio Rizzi. Sono loro che hanno tentato una trattativa con Famà dal pianerottolo del suo appartamento mentre i pompieri erano pronti a tutto allesterno dello stabile. Dopo il blitz Famà ha potuto incontrare la moglie al commissariato.
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