Minicar modificate, tolleranza zero

Leggi sotto accusa, meccanici sotto accusa, costruttori, famiglie e amministrazione sul banco degli imputati. Il ferimento del bambino di 5 anni, investito mercoledì alle 18 mentre passeggiava con la zia in via Ortona dei Marsi, vicino Lunghezza, da un sedicenne di una famiglia di sinti italiani riapre il processo sulle minicar.
E non perché il giovane aveva a bordo un passeggero, particolare vietato dal codice della strada, nemmeno perché guidava senza assicurazione. Ma semplicemente perché si allunga di giorno in giorno l’elenco degli incidenti che coinvolgono le microcar, troppo spesso modificate da meccanici compiacenti o guidate da quattordicenni che si sentono esperti al volante. Un eccesso di sicurezza, che cozza contro gli effettivi limiti di queste vetture, equiparate dal Codice della strada ai ciclomotori. Nonostante somiglino in tutto e per tutto a macchine in miniatura, però, non offrono le stesse garanzie in caso di scontri. E i due minori morti l’11 e il 12 aprile e sono la prova. «La sicurezza stradale è una priorità per l’amministrazione comunale, che in questi giorni, ha predisposto un controllo serrato per la verifica dei motori eventualmente truccati delle microvetture - dice l’assessore alle Politiche della Mobilità Sergio Marchi -. Nella scorsa settimana ne sono state controllate 215: 38 sono state sequestrate». In attesa delle regole, al vaglio del governo nazionale, Marchi ricorda che è stato varato un pacchetto di interventi dedicati alla guida dei più giovani, con stage formativi e corsi, anche per ragazzi dai 14 anni. L’amministrazione ha poi firmato un protocollo d’intesa con le officine capitoline autorizzate, coinvolgendole nella segnalazione di eventuali anomalie e chiedendo alle case costruttrici di elevare gli standard di sicurezza delle macchinette.
Il comandante del Gruppo pronto intervento traffico dei vigili, Carlo Buttarelli, propone di usare già a 3-400 metri di distanza, un telelaser per verificare la velocità con cui viaggiano i piccoli bolidi e autovelox, con lo scopo ultimo di stanare le officine che modificano i quadricicli. Proprio per questo oggi incontrerà il direttore centrale dell’ufficio provinciale della motorizzazione di Roma, dando vita a una sinergia che limiti i pericoli per i minorenni, che nonostante i divieti spesso trasportano passeggeri nelle microcar o usano il telefonino alla guida. Il Codacons invece chiede l’accusa di concorso in lesioni gravi o gravissime in caso di incidente per i meccanici che alterano le piccole vetture, mentre Gabriella Carlucci, del Pdl, propone di elevare l’età di guida a 16 anni.

Per il vicepresidente del consiglio comunale, Samuele Piccolo, è fondamentale inserire l’obbligo di patente per i minorenni mentre Luigi Camilloni, presidente dell’Osservatorio Sociale chiede al Comune di obbligare le aziende costruttrici a sigillare il motore delle mini macchine in caso in modo da scoraggiare eventuali modifiche.

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