MilanoPer gli appassionati di ufologia, quello di stasera su Italia Uno (alle 21.25) è un appuntamento imperdibile. Enrico Ruggeri, in attesa che il 15 novembre ricominci Mistero, condurrà lo speciale Gli alieni fra noi: i dossier segreti realizzato da Mistero e Studio Aperto. La redazione diretta da Mario Giordano è entrata nel Kew Gardens, larchivio del governo inglese in cui da quasi 100 anni vengono accumulati gli X-Files. Lo speciale ne mostrerà alcuni in esclusiva, non ancora consultabili in rete: «È interessante che ogni governo studi questi fenomeni e poi secreti i documenti. Viene voglia di capire perché - dice Ruggeri -. Tra le storie di stasera ci saranno quella della mummia con 4 dita e scatola cranica anomala e lintervista al militare che dice di essere stato a capo della missione Apollo 20, negata dalla Nasa». Ruggeri, oltre a video e testimonianze inedite, per la prima volta mostrerà anche la documentazione che dimostrerebbe la presenza di esseri viventi sulla Luna, con documenti originali raccolti tra gli anni 40 e gli anni 70.
Da domenica 15 novembre, poi, tornerà su Italia Uno Mistero, la trasmissione che Ruggeri ha condotto con successo durante lestate, raggiungendo in media i 3 milioni di telespettatori a puntata. Otto appuntamenti in cui si tornerà a parlare di fatti e storie inspiegabili. «Ci saranno un paio di novità rispetto alla precedente edizione - spiega Ruggeri - : io non sarò più soltanto il conduttore ma scenderò direttamente sul campo, e al mio fianco ci sarà come inviato Daniele Bossari, giovane di talento molto appassionato a questi temi». Per raccontare i misteri della nuova serie, la trasmissione è andata alla ricerca dei folletti che infestano le ville di Milazzo, si è addentrata nelle piramidi bosniache e ha interrogato un sensitivo che dice di poter svelare il mistero della morte di Marilyn, senza tralasciare mostri, licantropi, spiriti e fenomeni inspiegabili di vario tipo. Ma come si pone Enrico Ruggeri, di fronte alle storie che gli vengono raccontate? «Con rispetto per chi ho di fronte: perché, che si creda o meno alle storie, spesso a raccontarsi sono persone in difficoltà o emarginate per quello che dicono di aver vissuto. Io non mi schiero, ascolto e racconto: non sono né credulone né scettico», dice. Spiegando che, nellera della tecnologia e del foto ritocco, è difficile trovare la certezza.
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